Volo, giornata nera: scena muta all'Ars, chieste le dimissioni VIDEO - Live Sicilia

Volo, giornata nera: scena muta all’Ars, chieste le dimissioni VIDEO

Il Cimest boccia il piano operativo. E in aula nessuna risposta alle interrogazioni.

PALERMO – La giornata nera dell’assessore Giovanna Volo nasce dal combinato disposto del braccio di ferro con i privati convenzionati e del rinvio della seduta d’aula per l’impossibilità di rispondere alle interrogazioni presentate dai deputati. Un mix reso ancora più esplosivo dalla notizia (pubblicata sul Giornale di Sicilia di oggi) di un buco di 400 milioni nei conti della sanità pubblica siciliana. Ma andiamo con ordine. 

L’assessore corre ai ripari

In vista dello sciopero dei laboratori ‘analisi privati, l’assessore alla sanità Giovanna Volo il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez corrono ai ripari. E stamane lanciano un piano operativo per fronteggiare la sospensione delle attività di laboratorio. L’idea centrale è di coinvolgere il pubblico per fare fronte ai disagi causati dall’avvio dello stato di agitazione della specialistica accreditata esterna siciliana prevedendo anche la possibilità che si possa fare ricorso a “prestazioni aggiuntive”. Il primo step l’immediata “rimodulazione delle attività di laboratorio, ampliando le agende e garantendo dalle 8 alle 20, le attività di accettazione, pagamento, prelievo, analisi e refertazione”. Una soluzione tampone da accompagnare, nel lungo periodo, a “un piano di potenziamento dell’offerta specialistica pubblica, attraverso la riorganizzazione delle risorse presenti e la rimodulazione dei percorsi e degli orari di fruizione del servizio”. 

Il Cimest chiede le dimissioni dell’assessore

A stretto giro arriva il commento acuminato e la conseguente boccatura dei i coordinatori del Cimest, Salvatore Gibiino (Sbv) e Salvatore Calvaruso (Ardiss-Fkt). “Quello dell’assessore Volo non è un piano operativo per fronteggiare la sospensione dell’attività ambulatoriale della specialistica accreditata, ma un ricatto bello e buono a spese dei contribuenti siciliani al quale noi non vogliamo e non possiamo sottostare”, dicono. E accendono i riflettori sui costi dell’operazione. “Rimodulare le attività del servizio pubblico prevedendo prestazioni aggiuntive secondo le sue indicazioni – sottolineano i coordinatori del Cimest -, comporterà un aggravio dei costi che la Regione non può sostenere. Ogni singola prestazione erogata dal pubblico costa alle casse della Regione il triplo di quanto viene corrisposto per la stessa prestazione al privato accreditato. Se, come sostiene da mesi, non esistono i fondi per consentirci di assistere tutti i cittadini che ce lo chiedono, dove li prenderà questi soldi l’assessore? E’ proprio di oggi la notizia di un altro buco di 400 milioni nei conti della sanità pubblica siciliana a causa di manovre messe in atto nell’ultima parte della scorsa legislatura. A causa del meschino ricatto, figlio di una gestione personalistica del problema – proseguono Gibiino e Calvaruso – ora Volo ha intenzione di allargare ancora quel buco ben sapendo che la Regione potrebbe risparmiare e garantire a tutti l’assistenza richiesta accogliendo le nostre richieste”, aggiungono. Le sigle annunciano che chiameranno in causa la Corte dei conti per verificare se l’azione dell’assessore sia passibile di causare un danno erariale. E non solo: venerdì in occasione dello sciopero che si terrà a Palermo chiederanno le dimissioni dell’assessore alla Sanità. 

Le proteste in occasione della seduta d’aula

Una grana non di poco conto per l’esecutivo a cui si aggiungono le critiche politiche collezionate in occasione della breve seduta d’aula di oggi pomeriggio. “Tutto pensavamo, tranne di poter rimpiangere il disastroso governo Musumeci. Dobbiamo però ammettere che l’esecutivo Schifani ce la sta mettendo proprio tutta per farci cambiare idea: dopo una Finanziaria tutt’altro da incorniciare, fa saltare una seduta d’aula perché il suo assessore alla Salute è impreparata sulle interrogazioni. Tutto ciò è irrispettoso per il Parlamento e per i cittadini”, attaccano i deputati del M5S all’Ars. “Evidentemente – aggiungono – questo è l’atteggiamento che i governi di destra riservano alle interrogazioni parlamentari e ciò è inammissibile, soprattutto preso atto che i parlamentari di centrodestra, guarda caso, erano praticamente tutti assenti. Non dimentichiamo poi che gli assessori di Musumeci rispondevano a domande su importanti questioni anche dopo anni, quando le risposte non servivano più. Adesso vengono e vanno via direttamente senza dare risposte”. “L’assessore Volo – dice il capogruppo M5S Antonio De Luca – poteva comunque rimanere in aula anche per dare risposte sull’allarme lanciato dal direttore La Rocca dei quasi 400 milioni di euro da recuperare dalle spese sanitarie. Su questo tema ho chiesto alla presidenza dell’Ars che sia dedicata la prossima seduta d’aula”. 

La Vardera: “Sono indignato”

Il deputato di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera non le manda a dire. “Questa è una mancanza di rispetto da parte del Governo Schifani verso questo Parlamento ed anche verso tutti i siciliani. L’ospedale di Partinico ha grandi carenze, i commercianti per celiaci non ricevono fondi e l’acqua a Caccamo è gialla. Come si può convocare un’aula per rispondere alle interrogazioni e arrivare impreparati?”, attacca. “Sono indignato dall’immobilismo del Governo nei riguardi dei siciliani. Hanno aperto una seduta per poi chiuderla dopo mezz’ora e senza discutere dei problemi che attanagliano la sanità siciliana su interrogazioni presentate settimane fa”, dice La Vardera. 


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