Da ricoveri a visite mediche, nel 2021 diverse regioni hanno subìto dei peggioramenti nei tempi di attesa rispetto all’anno precedente, quello dello scoppio dell’emergenza Covid: ad esempio per quanto riguarda i ricoveri per un intervento chirurgico per tumore al seno, il Lazio è passato dal 53% al 35% di prestazioni eseguite per tempo. Per un elettrocardiogramma a migliorare è la Valle d’Aosta, con 31 giorni medi di attesa, che erano 57 nel 2020, mentre peggiora nettamente la Sardegna, che passa da soli 15 giorni medi di attesa a 52 giorni. A raccontarlo è il report Hi – Healthcare Insights, l’Osservatorio sull’Accesso alle Cure’, presentato oggi a Roma dalla Fondazione The Bridge.
Su una prima visita ginecologica la Provincia Autonoma di Trento e l’Abruzzo presentano rispettivamente il minor numero di giorni medi di attesa e la più alta percentuale di prestazioni eseguite per tempo; il Molise e la Basilicata, invece, si distinguono in negativo, con rispettivamente il 58% di prestazioni eseguite per tempo e una media di 42 giorni di attesa.
Allo stesso modo, per una visita oculistica, diverse Regioni presentano un forte peggioramento rispetto al 2020: l’Umbria passa da 15 a 33 giorni medi di attesa, la Sardegna da 23 a 56 giorni. In generale, però, rileva il report, “quanto disposto dal Pangla è oggetto delle più disparate interpretazioni” e “non prevede sanzioni in caso di inadempimenti”.
“Non basta prevedere attraverso una legge che i dati sulle liste d’attesa debbano essere resi pubblici, ma è necessario – commenta Alessandro Venturi, direttore scientifico Osservatorio Hi e Vicepresidente Fondazione The Bridge – che ci sia una responsabilità politica che dia attuazione a quella legge. Se manca il dato, mancano le informazioni e non si genera conoscenza, di conseguenza diventa difficile tenere in piedi un organismo complesso come il nostro sistema sanitario. In questo Paese è giunto il momento di attuare una strategia politica che consenta di distillare informazioni e conoscenza dai dati sanitari, coniugando il sapere umano con le opportunità che le nuove tecnologie di machine learning oggi permettono”.
Fumo negli occhi. Basterebbe che l’assessore dedicasse meno cure alle case di cura, così care al suo presidente, e più attenzione ai bisogni reali dei siciliani. Ma così non è purtroppo. E la gente non sa dove sbattere la testa per una ecografia o una tac. La famosa riforma sanitaria è servita solo per smantellare le Asl. Per togliere gli uomini di Cuffaro e metterci gli uomini di Lombardo (debitamente segnalati da Russo ai manager convocati per prendere nota e ubbidire: se lo avesse fatto un uomo di Cuffaro sarebbero arrivati i bombardieri)
Russo è un degno compagno di lombardo e armao
La settimana scorsa questo principe del moralismo ha tenuto una lunga conferenza stampa in cui avrebbe potuto finalmente chiarire i due pesanti dubbi che gravano sulla sua gestione. Dubbi sollevati anche da una recente e puntuale inchiesta di Repubblica. Primo: a che punto è la rimodulazione dei posti letto che cliniche private avrebbero dovuto tagliare e, grazie a lui non hanno tagliato? Chi ha dato alle cliniche private, tanto care a Lombardo e a Pistorio, la proroga sine die per la rimodulazione? Se l’ha data il fido Guizzardi, in un mese caldo in cui i giornali erano molto distratti, costui ha informato il suo superiore? Secondo buco nero dell’assessorato: come mai quando si è trattatto di stabilire il budget delle cliniche private per il 2009 il principe del moralismo ha preso come dato di riferimento quello del 2005 e non quello del 2006, del 2007 o del 2008? Perchè l’assessore, che vuole tutto on line, non pubblica l’elenco delle cliniche che, con quel giochino, si sono ulteriormente rricchite e di quelle che invece ci hanno rimesso l’osso del collo? La trasparenza deve valere per tutto, non solo per liste di attesa. Altrimenti è solo fumo negli occhi.
io non capisco questo accanimento verso le strutture private ,ma perche’ non sistemano le strutture pubbliche che sono fatiscenti?
per geronimo. Non è accanmento. Tra le strutture private e l’assessore c’è solo innamoramento. Lui sa che l
Le liste d’attesa sono rimaste tali e q