PALERMO – “Sanità, in Sicilia ci sono riduzioni del 20% del budget e molti contratti li abbiamo firmati in autunno. Le strutture sanitarie convenzionate continuano a essere i bancomat della Regione, anticipiamo le somme, eroghiamo le prestazioni e otteniamo rimborsi minori indebitandoci”.
Elisa Interlandi, presidente nazionale di Anmed, l’associazione di medicina e diagnostica che raggruppa le strutture accreditate, lancia un nuovo allarme sulla tenuta finanziaria delle aziende che gestiscono laboratori d’analisi, centri di fisioterapia, radiologia e cardiologia.
Ma Salvatore Iacolino, il dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute getta acqua sul fuoco: “Porte aperte per la collaborazione”.
Sanità, l’odissea dei convenzionati esterni
Secondo i dati in possesso di Interlandi, la decurtazione subìta dalle strutture si aggirerebbe intorno al 20%.
“La riduzione – spiega a LiveSicilia Elisa Interlandi – è frutto di un’errata applicazione dell’accordo che le sigle sindacali e lo stesso assessorato alla Salute avevano firmato nell’anno precedente. La determinazione dell’aggregato 2024, cioè il rimborso da distribuire alle strutture, non tiene infatti conto del fatturato del 2022-2023″.
“Alcuni ambulatori convenzionati per esempio – spiega la presidente di Anmed – hanno già esaurito il budget precedente e non ci sarà la copertura totale di quanto è stato già fatturato”.
Il budget 2024
Quest’anno tutto sembrava andare per il meglio. L’8 maggio si riuniva il tavolo tecnico, ma il verbale sarebbe stato “disatteso da Salvatore Iacolino”, sostiene Interlandi: “Diceva che avrebbero tenuto conto della media del fatturato 2022-23. Invece il decreto pubblicato in gazzetta ufficiale il 21 giugno parlava di una variabile di riduzione degli importi”.
Iacolino è certo che il budget sia stato concordato con le sigle sindacali: “In verità lo stanziamento complessivo è aumentato – dice a LiveSicilia – ma nell’applicazione completa possono esserci delle riduzioni che possono dipendere dai criteri determinati con i sindacati. Ma siamo certi che gli importi fanno riferimento al 90 % degli anni precedenti e c’è un 10 % che dipende dai criteri scelti dalle aziende, tutto è stato oggetto di confronto”.
La Regione ha fissato alcuni criteri, che sono stati premiali per molte strutture, ma non per tutti. Il presidente Renato Schifani ha anche stanziato 8 milioni di euro per la riduzione delle liste d’attesa, ma resta il nodo dei contratti.
L’odissea dei contratti
“Dopo l’estate i contratti non erano ancora pronti – insiste Interlandi – le Asp hanno completato i documenti a settembre e ci siamo trovati tutti spiazzati”.
I convenzionati esterni hanno fatto ricorso al Tar per sospendere la clausola di salvaguardia “che costringevano a firmare senza potere impugnare il contratto del 2024”.
Gli importi sarebbero stati messi nero su bianco e sottoposti alle aziende “tra ottobre e novembre, cioè a fine anno”.
Interlandi aggiunge: “Abbiamo lavorato senza sapere quando e quanto ci avrebbero pagato, in questo modo non puoi fare una previsione di investimenti aziendali. Il dirigente di una struttura pubblica conosce a inizio anno i fondi sui quali si deve basare, la stessa cosa dovrebbe accadere a noi”.
Sulle tempistiche dei contratti, Iacolino ricorda che “il provvedimento lo abbiamo fatto ad agosto e abbiamo più volte stimolato le aziende sanitarie, quelle più grandi hanno qualche difficoltà legata alla complessità, parliamo di 1.300 strutture convenzionate”.
L’indebitamento
I convenzionati esterni “sono in difficoltà”. “Tutti gli ambulatori che hanno subìto l’abbattimento del budget – insiste Interlandi – navigano in cattive acque, perché gli importi dovrebbero essere dilazionati in 12 mesi, ma questo può avvenire solo pianificando a inizio anno. Lo Stato deve dare la possibilità a un’azienda di lavorare senza indebitarsi, anche perché nel contratto è prevista la firma, essendo accreditati non si può impugnare il contratto”.
Imprenditori e medici hanno chiesto “vari incontri”, sottolinea la presidente di Anmed, a Iacolino, “ma lui ha mantenuto la sua posizione, noi aspettiamo che il Tar Palermo e il Cga entrino nel merito dell’aggregato 2024″, conclude Interlandi.
Iacolino: “Siamo pronti al confronto”
Il direttore generale della Pianificazione strategica annuncia che nel futuro “ci saranno risorse aggiuntive, ma moderate”
Iacolino sta lavorando sul budget 2025 e assicura: “Inizieremo fin da gennaio i confronti per arrivare a soluzioni condivise, ma la porta è sempre aperta per azioni di miglioramento del sistema sanitario”.