Sanità siciliana nell'occhio del ciclone| "Russo chiarisca sui rimborsi alle cliniche" - Live Sicilia

Sanità siciliana nell’occhio del ciclone| “Russo chiarisca sui rimborsi alle cliniche”

l'ira della commissione
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Riflettori puntati sull’assessorato regionale alla Salute, sul quale piovono critiche da tutti i fronti. Non solo ieri l’Udc ha presentato un ordine del giorno per una maggiore trasparenza nella nomina dei dirigenti delle strutture complesse, ma a sgridare l’assessore Massimo Russo ci si è messa anche la commissione Sanità dell’Ars.

Ecco i fatti. Nell’ordine del giorno presentato dal gruppo parlamentare all’Ars guidato da Giulia Adamo (Udc), il partito di centro chiede di porre fine alle nomine di fedeltà dei vertici dirigenziali della sanità. Stop alle logiche di “lottizzazione nel percorso che porta alla nomina dei dirigenti delle strutture complesse”.

Nomine che il governo non si è rifiutato di compiere, in un sistema che, a detta dell’Udc, va decisamente abbandonato, perchè le “procedure di scelta delle figure mediche e sanitarie apicali consentano l’acquisizione al sistema sanitario dei migliori profili” anche attraverso il parere di una commissione che valuti i candidati “sulla base dei criteri dettati dalla normativa vigente”. Così l’Udc di Casini (che, ricordiamo, è parte integrante della coalizione di maggioranza e ha indicato l’assessore tecnico alle Politiche sociali, Andrea Piraino), decide di alzare la testa per “far prevalere il merito e la competenza nella nomina e non la eventuale fedeltà”.

Niente crisi di governo comunque: “Ci incontreremo successivamente – ha precisato a Live Sicilia il capogruppo Giulia Adamo -. Dobbiamo arrivare ad un chiarimento. Noi per primi lo pretendiamo perché al fianco dell’assessore Russo vogliamo cambiare questa Sicilia”.

Critiche che servano da “stimolo” ha detto la Adamo, la quale pretende un chiarimento anche sui rimborsi alle cliniche private, giunti “mentre le strutture pubbliche soffrono terribilmente”. Rimborsi consentiti da un decreto firmato e notificato dall’assessore Russo, che consente “alle Aziende sanitarie provinciali – si legge nel comunicato della commissione – la possibilità, da parte delle case di cura, di effettuare prestazioni ambulatoriali diagnostiche, finora escluse”. Un decreto che non è mai stato sottoposto alla commissione Sanità all’Ars, che aveva chiesto di visionarlo già lo scorso 19 aprile. L’intera commissione dichiara di sconoscere il contenuto di questo decreto, del quale chiede la “sospensione immediata”.

Cancellazione immediata, dunque, chiesta da una commissione in cui dieci membri su quindici appartengono alla maggioranza.

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