Saverino (Pd): "Catania risultato deludente, serve riflessione"

Saverino (Pd): “A Catania un risultato deludente, serve una riflessione”

"La nostra credibilità passa da un'unità reale e dal rinnovamento del metodo, oltre che del personale politico", scrive la deputata Ars.
L'INTERVENTO
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CATANIA. Riceviamo e pubblichiamo da parte del deputato regionale Pd, Ersilia Saverino.

Le elezioni amministrative sono sempre un appuntamento in cui conta, più di tutto il resto, il radicamento territoriale delle forze politiche.
Mi pare chiaro che nella provincia di Catania il risultato è molto deludente, se non per la riconferma del Sindaco di Piedimonte e del ballottaggio ad Aci Sant’Antonio a cui accede il candidato del centrosinistra e che ci auguriamo possa affermarsi anche al secondo turno.
Per il resto, da Acireale a Biancavilla, la vittoria del centrodestra è netta e senza attenuanti. 
Nella città di Catania, in modo particolare, la sconfitta brucia ancora di più perché segue ad anni di disastrosa amministrazione e perché qui, più che altrove, la coalizione di centrosinistra aveva raggiunto, anche se tardivamente, un buon livello di coesione.
Non è affatto vero, come pure qualcuno ha affermato, che partivamo da zero. È una lettura sbagliata e di comodo, che solo una preoccupante superficialità ed il tentativo di sminuire le proprie responsabilità può motivare. 

Alle scorse elezioni eravamo presenti con più liste, anche se, per scelta degli organismi dirigenti, era stato deciso, considerato che il candidato Sindaco era espressione inequivocabile del PD, di inserire nostri candidati in liste diverse e comunque, nonostante le difficoltà di questi anni, vi sono circoli, iscritti, dirigenti che nella città hanno continuato ad impegnarsi ed operare ogni qualvolta sono stati chiamati a farlo se adeguatamente motivati.
Questo va detto per onor del vero e perché non c’è nessuno che può permettersi di pensare di aver “inventato”,  dall’oggi al domani, il PD nella città di Catania o di aver cancellato e riscritto la storia di un partito che qui ha saputo in passato anche vincere e governare. 
Un risultato, quello di queste elezioni, che non può essere certo archiviato rapidamente e che richiede una riflessione adeguata e senza infingimenti.
Bisogna cambiare radicalmente approccio alla gestione del partito ed alla costruzione delle alleanze.
Le parole d’ordine avrebbero dovuto essere apertura ed inclusione per dare spazio e protagonismo a tutte quelle energie che sono alternative al centrodestra ed alla sua gestione del potere.

Quello che abbiamo registrato, invece, è un incomprensibile quanto deleteria corsa alla competizione interna ed un insoddisfacente coinvolgimento di quanti avrebbero potuto e voluto dare un contributo maggiore alle nostre liste.
Le buone intenzioni, annunciate e poco praticate, non sono sufficienti, come non sufficiente è il lavoro per la costruzione di liste e l’individuazione dei candidati.
Se vogliamo ricostruire il PD a Catania e nella nostra provincia, come abbiamo più volte detto, abbiamo la necessità di ripartire con umiltà ed a testa bassa, valorizzando ciò che nei territori è più radicato e non quello che può far più comodo o sembra più funzionale a logiche di parte.

La nostra credibilità passa molto da un’unità reale e dal rinnovamento del metodo, oltre che del personale politico.
Avremo modo, mi auguro, di confrontarci nelle prossime settimane negli organismi dirigenti, senza la pretesa di difendere posizioni o assetti che non servono certamente al PD ed al centrosinistra, oltre che ai nostri territori”.


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