Sbarco, arrivati 5 cadaveri |Al porto 194 migranti - Live Sicilia

Sbarco, arrivati 5 cadaveri |Al porto 194 migranti

A bordo del mercantile Zerane 174 uomini, 18 donne e 2 minori. Sull'affondamento in cui hanno perso la vita almeno 40 persone la Procura ha avviato un'inchiesta. (Foto di Rei Tv)

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CATANIA – Nuovo sbarco e ancora cadaveri. Sono cinque le bare arrivate questa mattina al porto di Catania. All’alba il mercantile Zerane, battente bandiera maltese, è approdato con a bordo 194 migranti, 174 uomini, 18 donne e 2 minori. Sono i migranti salvati nel corso di due operazioni di soccorso e recupero: uno dei due barconi è quello affondato nel canale di Sicilia sabato scorso. Le vittime sono almeno 40, 10 i corpi recuperati. Cinque delle salme sono quelle sbarcati questa mattina. Ad accoglierli, oltre, a Guardia Costiera, Squadra mobile e militari delle Fiamme Gialle anche i volontari della Caritas che hanno fornito vestiti, scarpe e la colazione. Consegnato anche abbigliamento femminile e vestiario per i più piccoli.

Si tratta del terzo intervento straordinario della Caritas in pochi giorni su richiesta del Comune di Catania dopo l’assistenza ai 27 superstiti del naufragio del 20 aprile ed ai 220 migranti del 23 aprile. Alle operazioni d’accoglienza hanno partecipato il direttore Caritas, don Piero Galvano, gli operatori Caritas, Salvo Pappalardo e Valentina Calì.

Sui cinque decessi la Procuraha già avviato un’indagine. Sono in corso gli accertamenti autoptici, disposti dalla Procura, finalizzati ad accertare le cause della morte; dai primi risultati appare che le cinque vittime sono morte perché calpestate da altri migranti nel tentativo di raggiungere la salvezza e rimaste poi sul fondo del natante, invaso dall’acqua.

Appena completati autopsie e rilievi per l’identificazione, le salme saranno messe a disposizione delle Autorità comunali, che hanno già predisposto la sepoltura. Risulta con certezza, anche attraverso documentazione video, che alcune persone sono morte annegate durante la fase del soccorso; non è ancora possibile indicare il numero dei morti e dei dispersi, comunque elevato. Si cercherà di raggiungere indicazioni almeno approssimative in proposito attraverso l’esame dei superstiti, i quali hanno già iniziato a indicare la mancanza di congiunti ed amici.

I corpi, comunque, sono stati trasferiti con carri funebri comunali nell’obitorio del cimitero di Catania e, non appena l’Autorità giudiziara lo consentirà, il Comune provvederà alle esequie e alla loro sepoltura. L’ipotesi è quella di utilizzare lo spazio del cimitero di Catania in cui sono state realizzate le sepolture ed è stato eretto un monumento per ricordare le 17 vittime del naufragio del maggio del 2014 a Lampedusa.

“Catania – ha commentato il sindaco Enzo Bianco – continua a fare la propria parte con grande generosità. Ma non mi stancherò di ripetere che l’Europa deve aprire gli occhi davanti a questa tragedia. Abbiamo bisogno subito di un centro di prima accoglienza sul territorio, abbiamo bisogno di creare un corridoio umanitario, con un ufficio dell’Unione europea in Africa che decida prima della partenza chi può beneficiare del diritto di asilo, abbiamo bisogno qui di una sede operativa di Frontex, la polizia di frontiera europea”.


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