"I soldi pubblici ai dipendenti" | Ecco a cosa si riferisce Crocetta - Live Sicilia

“I soldi pubblici ai dipendenti” | Ecco a cosa si riferisce Crocetta

Il governatore: "I fondi della Regione utilizzati per i fornitori venivano versati nel conto corrente di alcuni dipendenti". Crocetta fa riferimento a una vicenda, sollevata già cinque mesi fa da Live Sicilia, che riguardò un funzionario del dipartimento Istruzione e Formazione.

PALERMO-  “Un pozzo di San Patrizio del malaffare”. Rosario Crocetta fa ricorso a iperboli e metafore. Ma quello che colpisce è il tono della sua voce, quando parla di uno “scandalo inaudito. Una vicenda in cui la realtà supera la fantasia”. La vicenda, per la precisione, è quella che questo pomeriggio, a detta del presidente della Regione, si è tradotta in una denuncia alla Procura: i soldi di un dipartimento regionale destinati ai fornitori della Regione sarebbero finiti nel conto corrente di alcuni dipendenti regionali.

E il governatore fa quasi certamente riferimento a una vicenda sollevata da Live Sicilia esattamente cinque mesi fa. Il dipartimento in questione è quello della Formazione professionale. A metà luglio, infatti, decine di persone fra dirigenti, funzionari e dipendenti – sono stati indagati con l’accusa di avere intascato soldi pubblici o di avere fatto un numero spropositato di ore di straordinario.

Tra questi, Emanuele Currao, funzionario dell’area Affari generali del dipartimento dell’Istruzione e della formazione professionale della Regione, che è stato raggiunto da un provvedimento di sequestro della Procura della Corte dei conti. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Palermo gli hanno tolto quasi settanta mila euro. Tecnicamente si chiama sequestro conservativo. In pratica, i finanzieri mettono i soldi da parte in attesa che la vicenda giudiziaria si concluda. E la vicenda che riguarda Currao ricalca esattamente le parole utilizzate dal presidente Crocetta. Secondo l’accusa, infatti, il funzionario avrebbe gonfiato il suo conto conto corrente personale con i soldi della Regione che in realtà sarebbero dovuti servire per pagare i fornitori. C’è di più. Non solo Currao entrava nel sistema con la password della dirigente Concetta Cimino, ma lo avrebbe fatto in un periodo in cui in ufficio non doveva proprio metterci piede. Currao, infatti, è stato sospeso per sei mesi. Un provvedimento disciplinare deciso per via del suo coinvolgimento in un’inchiesta penale.

Ma la questione sollevata nuovamente oggi da Crocetta, non investe solo Currao. Le indagini della Procura della corte dei Conti, infatti, stanno puntando i riflettori nei confronti di venticinque fra funzionari e dirigenti, indagati a vario titolo. “Ogni giorno – ha commentato oggi Crocetta – scopro cose terrificanti, dove agli errori si aggiunge il malcostume. La Regione è il pozzo di San Patrizio del malaffare”.


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