TORRE DEL GRIFO (Mascalucia). Per i rossoazzurri comincia la lunga settimana. E’ quella che, di fatto, si apre con il ritiro a Torre del Grifo e che si concluderà domenica all’ora di pranzo: al termine del match casalingo contro il Milan fissato all’orario balordo delle 12.30. Spiegare quanto importante sarà nel prosieguo del campionato e nell’autostima degli stessi calciatori etnei il risultato di domenica è quantomeno superfluo. Nemmeno i rosssoneri stanno benissimo, e lo so si sa. Ma la domanda non è: “Chi sta messo peggio tra Catania e Milan?”. La questione è, invece: “I ragazzi di De Canio sono in grado di venire fuori da un tunnel dal quale al momento non si vede alcuna via d’uscita?”. A Torino contro i granata di Ventura si è toccato il punto più basso di una stagione ancora che è ancora recuperabile. E ci mancherebbe. Gli infortuni non possono, però, essere più un alibi anche perchè quello che davvero lascia sbigottiti è la fatica a creare gioco in qualsiasi circostanza. Le punte non sono rifornite a dovere e quando lo sono viene fatto malissimo; a centrocampo, dopo tredici partite non si è ancora trovato qualcuno capace di dare avvio alla manovra; la retroguardia risente pesantemente di un assetto che cambia (per via dell’infermeria piena) ogni domenica. E, forse, più semplicemente (si fa per dire) manca tra gli undici in campo un leader. Qualcuno che scuota lo spogliatoio e che sia il riferimento in campo. Perchè se è vero che quella della passata stagione è stata la vittoria del gruppo, quest’anno serve che qualcuno prenda in mano la situazione. E, dopo la scelta drastica del cambio d’allenatore, può farlo soltanto chi indossa la maglia e scende in campo.
La lunga settimana è appena cominciata. Contro il Milan non sarà, probabilmente, la resa dei conti. Ma, di certo, qualcosa di molto simile.