Con Matteo o Selvaggia, Rotoli: lo spot di uno sfascio infinito

Con Matteo o Selvaggia, Rotoli: lo spot di uno sfascio infinito

Salvini visita l'orrore di Palermo. La nuova ordinanza.
L'ARRIVO DEL LEADER DELLA LEGA
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Il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, con Matteo Salvini o senza Matteo Salvini, sarà per sempre un emblema ignominioso di sconfitta per l’amministrazione del sindaco Leoluca Orlando. Oggi pomeriggio il leader della Lega verrà in visita al camposanto palermitano – quello delle bare affollate sotto i tendoni, dei cinghiali e dello sfregio al dolore – per un facile passaggio di campagna elettorale. Ma sul punto la critica è inemendabile. Le foto delle bare accatastate rappresentano un dito puntato contro l’inefficienza. Il sindaco ha detto di recente a LiveSicilia.it, in una intervista a vasto raggio: “Posso ricordare però, se parliamo di piogge e allagamenti a Mondello, che il ferro di cavallo è di competenza della Regione e che sul cimitero dei Rotoli c’è stata una generale condizione di lassismo che ha generato illiceità?”. Così sono stati toccati due punti estremi dello stesso arrancare. Tuttavia, nello specifico, sui Rotoli, chi avrebbe dovuto vigilare?

L’ultima ordinanza

Proprio ora, una coincidenza, arriva un nuovo provvedimento riassunto dall’Ansa. ‘Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha firmato una ordinanza che consentirà di realizzare 424 loculi temporanei al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. L’atto è il risultato delle decisioni assunte dalla Cabina di regia voluta dal sindaco nell’ambito delle iniziative messe in campo per fronteggiare l’emergenza cimiteriale in città. “Quella dei cimiteri è un’emergenza che non ha bisogno di commissari, ma di risorse e strumenti che abbiamo chiesto con forza al Governo nazionale – commenta Orlando -. Nel frattempo facciamo quanto è nelle nostre possibilità per dare risposte a tante famiglie che attendono di poter dare degna sepoltura ai propri cari”. “Si tratta di collocare 424 loculi che consentiranno di dimezzare il numero di salme in deposito – spiega l’assessore ai Cimiteri Toni Sala – anche in assenza del piano triennale delle opere pubbliche. Il Rup ha stimato in quattro mesi i tempi tecnici per l’affidamento, l’esecuzione e il collaudo dei lavori, ci auguriamo che questa, insieme alle altre iniziative intraprese, ci consenta di tornare al più presto alla normalità”.

‘Tutto procede’

E dal cimitero fanno sapere che il ‘cronoprogramma’ che prevede lo smaltimento di un terribile deposito sta andando bene. Insomma tutto un fervore di opere e azioni, per svellere dalla coscienza collettiva le omissioni del passato, che, con Salvini o senza Salvini, starebbe procedendo. Al momento, in attesa, ci sarebbero più di ottocento bare. Ma allora perché una nuova ordinanza? Forse perché il livello del problema esige una diversa rapidità?

I cinghiali tra le sepolture

Le istantanee che portano a una sacrosanta indignazione non mancano. E ve le abbiamo mostrate tutte. Per esempio, tra le ultime, l’irruzione dei cinghiali in cerca di cibo tra le sepolture. Anche in questo caso, riportate nelle nostre cronache, le promesse affannate, i distinguo, le spiegazioni che, purtroppo, non tolgono un grammo alla vergogna già ampiamente consumata.

Lo schiaffo di Selvaggia

Tra resti umani alla rinfusa e paginate di giornali, ha fatto mediaticamente sensazione lo schiaffo di Selvaggia Lucarelli: “Non posso credere a quello che vedo. Quasi 1000 bare giacciono nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli parcheggiate sotto un tendone da festival della birra da più di un anno“. Come una reazione che si ripete senza variare, seguì una Babele di repliche dal fiato corto e ‘come si permette?’ che non hanno scalfito, nemmeno in quella narrazione, una catastrofe palermitana conosciuta a livello nazionale. Un cammino penoso.

Il ‘comizio’ di Salvini

Tra qualche ora, Matteo Salvini sarà dunque ai Rotoli e non si lascerà, sicuramente, scappare l’occasione di offrire una reprimenda in favore di telecamere. I tanti guai di una amministrazione malmessa costituiscono una imperdibile opportunità. In ogni caso, l’orrore dei Rotoli – a prescindere dal suono delle rispettive propagande – è una spina nel cuore che niente potrà dissolvere. Il vero simbolo del tramonto di una esperienza politica. Lo spot di uno sfascio.


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