Scene di sesso con le piante | "Questa non è arte, è pornografia" - Live Sicilia

Scene di sesso con le piante | “Questa non è arte, è pornografia”

La polemica sull'opera in esposizione all'orto botanico in occasione di Manifesta.

PALERMO – La polemica nasce e corre sui social un po’ in differita, ma ha già messo in allarme politici e amministratori locali. A scatenare indignazione è la video installazione dell’artista cinese Zheng Bo dal titolo “Pteridophilia”, letteralmente passione per la felce. E infatti l’opera, che si poteva ammirare all’orto botanico di Palermo e installata lo scorso 16 giugno in occasione di Manifesta, la biennale di arte contemporanea che si sta svolgendo in città, riprende sette giovani asiatici che camminano in una foresta di Taiwan “stabilendo un contatto intimo con delle felci – si legge sulla scheda dell’installazione sul sito di Manifesta 12 -. Instaurano relazioni affettive e fisiche con le piante affidandosi al corpo, piuttosto che alla parola. Le felci sono piante molto comuni a Taiwan – continua la descrizione – apprezzate dalle tribù locali, ma non considerate di pregio dai colonizzatori giapponesi”.

Insomma, l’obiettivo dell’artista sarebbe quello di sensibilizzare su tematiche ecologiche e ambientaliste, ma pare che parte del pubblico palermitano non abbia apprezzatoIntanto anche i politici locali hanno cominciato a farsi sentire, a partire dai consiglieri comunali della commissione Affari legali, Sabrina Figuccia, Claudio Volante, Rosario Arcoleo e Giuseppina Russa, che parlano di oltraggio al pudore: “Abbiamo deciso di inoltrare subito una nota al Direttore della fondazione Manifesta Roberto Albergoni e all’assessore Andrea Cusumano perché secondo le nostre valutazioni, le immagini proposte al pubblico potrebbero rivelarsi offensive del pubblico pudore e comunque urtare la sensibilità di minori. Oltre a chiedere un incontro urgente – continuano – abbiamo chiesto anche alla fondazione di rivedere la propria posizione sull’argomento, adottando tutte le necessarie cautele. Ci piacerebbe inoltre conoscere e avere copia delle relazioni tecnico-artistiche che hanno motivato le scelte per l’inclusione dell’artista”.

A chiedere la rimozione del video anche Salvo Coppolino ed Edoardo De Filippis, esponenti provinciali di Diventerà Bellissima: ”Esporre dei monitor che trasmettono esplicite scene di sesso è di una volgarità senza limiti. Logica avrebbe voluto che tali espressioni artistiche (se così si possono definire) fossero esposte in un luogo chiuso con chiare indicazioni sul tenore dei contenuti, evitando di suscitare le giuste proteste di chi, tra i visitatori, ha avuto la sventurata idea di portare bambini”.

Critico anche il consigliere comunale Igor Gelarda della Lega: “Per quanto lo spirito di fondo sia positivo e voglia denunciare il problema della deforestazione e dello sfruttamento del pianeta, mi sembra che questa installazione sia assolutamente inadeguata. Non voglio parlare di pornografia ma senz’altro qualcosa che offende il senso del pudore soprattutto se consideriamo che l’orto botanico è meta di migliaia di bambini per i quali immagini di questo tipo sono evidentemente inadatte. Non siamo bigotti ma ci sono vari modi per poter esprimere istanze. Nel senso che non basta solo la bontà dell’istanza che si sta perseguendo per potere rendere ammissibile qualsiasi forma di comunicazione. Ho fatto una nota formale al sindaco e all’assessore Cusimano affinché venga rimossa, soprattutto, nel rispetto dei giovani utenti dell’orto botanico”.

Risposta immediata del direttore dell’Orto Botanico, Rosario Schicchi, che intanto ha sospeso la proiezione del video e precisa: ”Sin dall’inizio ho chiesto di collocare un cartello con scritto contenuto non adatto ai minori di 16 anni ed inserire delle cuffie di modo che non si sentisse l’audio del video e richiesto che a vigilare ci fosse del personale. Chiamerò il responsabile di Manifesta per richiedere nuovamente la presenza di un addetto”.


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