PALERMO – Un intervento da 30milioni di euro per le famiglie siciliane con l’Isee fino a 5mila euro. Lo prevede l’emendamento al ddl di assestamento al bilancio che istituisce il “reddito di povertà che guarda al sociale”. Così lo ha infatti definito il governatore Renato Schifani dal palco della convention di Forza Italia tenuta sabato e domenica a Santa Flavia.
Non chiamatelo però reddito di cittadinanza. Il presidente della Regione ci ha tenuto sin da subito a porre un distinguo politico con uno degli strumenti simbolo del governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte, attuale leader dei cinquestelle, e che la premier Giorgia Meloni ha mandato in soffitta.
Schifani insiste: “Non è il Reddito di cittadinanza”
“La misura alla quale stiamo lavorando è un aiuto alle famiglie che non ce la fanno, non è quel reddito che ha teneva i giovani al palo” ha sottolineato Schifani nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione di una nuova fermata dell’anello ferroviario di Palermo.
“La politica – ha sottolineato – ha il compito di salvaguardare il sociale e di migliorare la qualità della vita delle persone che non ce la fanno”.
I cinquestelle non ci stanno
I cinque telle, però, non ci stanno. “Queste misure confermano che il reddito di cittadinanza era indispensabile – ha detto il vicepresidente Ars, Nuccio Di Paola – Andava rimodulato, certamente, ma la sua cancellazione è stata dettata solo da bassi interessi elettorali, a scapito della serenità di migliaia di famiglie che ora non sanno come sbarcare il lunario”.
E aggiunge: “Il governatore scopre che in Sicilia parecchie famiglie sono in grandissima difficoltà? Meglio tardi che mai” ironizza Di Paola. “Quella che il presidente ha annunciato è comunque una misura spot, in perfetto stile Schifani, che dà qualcosina solo una tantum e a una piccolissima platea di famiglie”.
Critiche dalla UIl: “Risorse insufficienti”
“Le risorse annunciate dal presidente Renato Schifani per contrastare la povertà in Sicilia sono sicuramente insufficienti”. Luisella Lionti, segretaria della Uil siciliana, non risparmia critiche al governo regionale.
“Non basta il reddito di povertà, le famiglie senza sussidio aumentano ogni giorno di più e occorrono aiuti e interventi più significativi – ha detto – Solo così sarà possibile riportare questi nuclei familiari in una condizione di vita dignitosa. Mancano politiche di sviluppo e la Uil è sempre pronta al confronto”.
La Piana (Cisl): “Pronti al confronto”
Più possibilista la Cisl che, con il segretario regionale Leonardo La Piana, ha parlato di “una misura valida se utilizzata per tamponare un’emergenza. Il contrasto al disagio sociale ed economico passa da interventi strutturali che non possono limitarsi a forme di sussidio”.
“È chiaro – ha aggiunto il leader della Cisl siciliana – che non si può pensare di prescindere dal confronto con le parti sociali e con il sistema dell’associazionismo su un tema che ha un impatto diretto nella vita delle persone e ci aspettiamo che Schifani ci convochi a breve per illustrarci meglio la sua proposta“.