Schifani commosso: "In guerra i bambini vanno salvati non uccisi"

Schifani commosso: “In guerra i bambini vanno salvati non uccisi”

Il governatore siciliano ha parlato di Gaza durante la cerimonia per don Puglisi
LA COMMEMORAZIONE
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PALERMO – Intervenendo alla cerimonia per l’anniversario di don Pino Puglisi assassinato dalla mafia 32 anni fa, il governatore della Sicilia Renato Schifani si è commosso parlando dei bambini di Gaza e della bambina afghana giunta a Palermo qualche giorno fa per essere curata.

I bambini di Gaza

“Le stragi in alcune parti del mondo come a Gaza ci lasciano in pena. I bambini no, non vanno trucidati – ha detto Schifani – In momenti di grande guerra quando i conflitti superano qualunque forma di barbarie i bambini vanno preservati, tutelati, salvati. E questo purtroppo non sta succedendo. Dobbiamo reagire con un metodo, una sinergia tra associazionismo, istituzioni e persone di buona volontà. Ho vissuto in prima persona come questa sia riuscita a salvare una bambina afgana che era destinata a morire. Abbiamo fatto squadra tutti, la bambina è arrivata all’Ismett di Palermo e pensiamo che l’abbiamo salvata. Questo è un modello al quale guardiamo”.

“Scusate se mi commuovo”, ha concluso il governatore tra gli applausi. 

Il governatore ha preso parte alla cerimonia di piantumazione degli alberi di ulivo dedicati ai venti bambini uccisi dai nazisti, mentre alcuni volontari scoprivano i drappi sulle foto che raffiguravano i volti delle piccole vittime.

“La storia di Sergio”

Tra essi anche un italiano, Sergio De Simone, di origine napoletane, la cui storia viene raccontata nel cartone animato prodotto da Larcadarte Cartoons, “La storia di Sergio”, con la regia di Rosalba Vitellaro, finanziato anche dalla Regione siciliana attraverso l’assessorato regionale dell’Istruzione.

“Crimini orrendi compiuti nella Storia possono assumere un significato positivo solo se contribuiamo a diffonderne la conoscenza e ne facciamo memoria. La vicenda dei bambini uccisi dalle SS naziste nella scuola di Bullenhuser Damm, nella Germania del nord, è una storia terribile che tocca i cuori e le anime di tutti noi perché ha colpito piccole vittime innocenti. E questo luogo della memoria, che è anche il luogo del riscatto e del cambiamento che don Pino Puglisi auspicava e per il quale si è sacrificato, servirà a non dimenticare gli orrori che ci ha consegnato la storia e che non devono più ripetersi”, ha detto Schifani, nel centro polivalente sportivo Padre Pino Puglisi e Padre Massimiliano Kolbe di Brancaccio, dove è stato accolto dal presidente del centro di accoglienza Padre Nostro Maurizio Artale e da rappresentanti delle istituzioni e autorità civili e militari.

Al termine della piantumazione degli alberi di ulivo, Schifani, guidato da Artale, ha visitato i locali del nuovo poliambulatorio di prossimità Beato Giuseppe Puglisi, ricavato all’interno di un bene confiscato alla mafia in via San Ciro: una struttura che servirà per far fronte alle cure e alle necessità mediche degli abitanti del quartiere, grazie alla collaborazione di uno staff di medici specialisti volontari.


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