PALERMO – Definiti dall’esito delle urne gli assetti dell’assemblea regionale siciliana, la palla passa adesso al presidente, Renato Schifani, chiamato a comporre le tessere del mosaico della squadra di governo. Inizieranno così le prime interlocuzioni con i partiti della maggioranza che, Manuale Cencelli e pallottoliere alla mano, iniziano a fare di conto.
Sullo schema di massima ancora non c’è nessun accordo, ma qualcosa trapela dalle stanze che contano. Meloniani e azzurri, forti dell’esito delle urne, faranno di certo sentire la loro voce chiedendo almeno tre assessorati: FdI dovrebbe avocare per sè anche la presidenza dell’Assemblea. I nomi che circolano con più insistenza, ma che potrebbero rientrare anche in uno schema diverso legato alla squadra di governo, sono quelli di Alessandro Aricò e di Gaetano Galvagno. Un’ipotesi che inizia a farsi strada è quella di affidare la presidenza a Giusi Savarino che rimane anche una delle papabili assessore della giunta. Un’altra donna meloniana che potrebbe trovare posto nella squadra capitanata da Renato Schifani è la messinese Elvira Amata. Le quote rosa da rispettare, come detto in più occasioni, sono quattro. Un elemento che apre i giochi anche dentro le altre formazioni politiche. In primis dentro Forza Italia.
Quattro i nomi che circolano in questi giorni tra gli addetti ai lavori: l’ex deputata Stefania Prestigiacomo (che però potrebbe trovare spazio a Roma, ad esempio come sottosegretaria), l’ex assessore Bernadette Grasso, Daniela Faraoni e Patrizia Monterosso (entrambe molto gradite al coordinatore Gianfranco Miccichè). Uno spazio in giunta potrebbe toccare al “signore delle preferenze” Edy Tamajo (che intervistato da Live Sicilia traccia anche altri potenziali percorsi all’interno del Palazzo), l’ex assessore Marco Falcone (forte del primo posto nella lista azzurra etnea) e il deputato nisseno Michel Mancuso. Tutto è in divenire. E i salviniani? Prima l’Italia potrebbe puntare alla vice presidenza. In questo caso si dovrà capire quanti assessorati potrà incassare. In pole position ci sono il recordman di preferenze Luca Sammartino, Francesco Scoma (protagonista dell’odissea legata all’affaire sindaco di Palermo) ed Eleonora Lo Curto.
Rimane però sul tavolo del presidente la richiesta avanzata prima del voto dal segretario Nino Minardo che aveva chiesto l’agricoltura per Orazio Ragusa. I beneinformati si limitano a dire che l’eventuale rosa sarà formulata da Matteo Salvini in persona. Restano in attesa di capire quale metodo prevarrà nella spartizione degli assessorati soprattutto i centristi di Popolari e Autonomisti e quelli della nuova Dc. Lombardiani e Cuffariani difficilmente potranno accontentarsi di un solo assessorato a testa. Lo ha fatto intendere in tempi non sospetti Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro lo dice oggi tra le righe. “E’ presto per fare i nomi degli assessori, bisognerà guardare al numero dei deputati che ognuno ha eletto, comunque penseremo ai nomi a seconda di quali deleghe riceveremo individuando persone qualitativamente attrezzate per fare questo lavoro”, dice a Live Sicilia parlando sempre al plurale. Insomma, ancora è presto e soprattutto non si possono fare i conti senza l’oste. Il presidente Renato Schifani che sul punto smentisce ogni indiscrezione. “Non c’è stato ancora nessun incontro con i partiti”, dice a Live Sicilia. La pratica sarà esaminata a partire dalla prossima settimana. Non rimane che aspettare.
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