PALERMO – L’obiettivo del governo regionale è di “approvare la Finanziaria 2026 in Giunta entro la fine di ottobre”. Ad annunciarlo è stato il governatore Renato Schifani nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans di Palermo per la presentazione del nuovo ospedale veterinario didattico del capoluogo siciliano.
Confronto con la maggioranza
Prima, però, ci sarà un passaggio con i partiti di maggioranza, come deciso nell’ultimo vertice del centrodestra. “Questa settimana chiuderemo le interlocuzioni con gli assessori sul testo definitivo ma desidero ascoltare anche i partiti – ha aggiunto Schifani -. Desidero ascoltare le proposte dei partiti in modo tale da arrivare in Aula con un testo già completo”.
Schifani: “Finanziaria entro ottobre”
L’incontro tra governo e forze di maggioranza, annunciato da tempo, si terrà lunedì. Presenti, oltre a Schifani, due rappresentanti per ogni partito. “Faremo in modo che ogni punto venga discusso prima e che non si ripeta lo scenario dei giorni scorsi, con la minoranza che ha messo in discussione le scelte adottate in commissione Bilancio”, ancora Schifani che conta anche sulla “collaborazione” del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
“Ha già garantito altre volte l’approvazione degli strumenti contabili bei tempi di legge e per questo lo ringrazio – sottolinea -. Sono certo che la sua collaborazione non mancherà. Del resto, questo percorso condiviso della Finanziaria prevede un confronto anche con il presidente dell’Assemblea”.
Il fantasma del voto segreto
Sulla legge di stabilità 2026, “che sarà più espansiva delle precedenti ma che non potrà contare ancora sul surplus di bilancio che è in attesa del giudizio di parifica da parte della Corte dei conti”, tuttavia incombe il fantasma del voto segreto che ha già azzoppato la manovra quater. “I franchi tiratori non sono spuntati con il mio governo – è la constatazione di Schifani -. Proveremo ad abolire il voto segreto ma non posso garantire sull’esito di questo intendimento. Discuteremo anche di questo nella riunione di lunedì. C’è già una proposta della Democrazia cristiana. Siamo l’unica regione in balia di quello che rappresenta, a tutti gli effetti, un vulnus nella trasparenza della democrazia parlamentare”.

