Schifani: il cda del Cas avvia la contestazione al direttore Fazio

Schifani: “Il cda del Cas avvia la contestazione al direttore Fazio”

"Stiamo facendo di tutto per cambiare la sanità siciliana"

MESSINA – “Mi risulta che stamani il consiglio di amministrazione del Cas ha avviato la procedura di contestazione finalizzata alla revoca del direttore Fazio per le sue dichiarazioni che abbiamo appreso dalla stampa”. A dirlo il presidente della Regione Renato Schifani presente alla firma per la cessione al Comune di Messina delle aree dell’Officina Grandi Riparazioni. Il governatore si riferisce alle dichiarazioni fatte dal direttore generale del consorzio autostrade siciliane, Franco Calogero Fazio, durante l’audizione in commissione ponte al comune di Messina.

Secondo Fazio “la rete autostradale siciliana non sarà in grado di sopportare l’aggravio di traffico di mezzi pesanti durante la lunga fase di cantiere, né il nuovo traffico di mezzi pesanti e leggeri derivanti dal ponte stesso, una volta costruito”.

“Anche io – prosegue Schifani – sono rimasto molto colpito da queste dichiarazioni che condivisibili o meno credo che necessitassero di una verifica anche dell’organo amministrativo. Una cosa è certa il ponte si farà, la Regione Siciliana ha fatto la sua parte finanziariamente, collaborerà con il ministro Salvini e con il governo nazionale perché l’opera si faccia”.

“Mancati anni di interlocuzione sulla diga Trinità”

“Ho voluto prendere in mano la situazione perché era disastrosa, non c’era interlocuzione tra le parti, non certo per colpa del governo regionale”, ha detto il presidente.

“Da anni il Mit contestava alla Regione alcuni aspetti, per i quali l’amministrazione non aveva dato mai risposte complete come chiedeva il ministero. Mi sono quindi impegnato personalmente a garantire una verifica attraverso una consulenza che arriverà a breve disposta dalla Regione, attraverso periti di qualità per verificare se è vero o meno che esistono 5-10 metri di fondale protetti da sabbia. Questo la Regione non l’ha mai dimostrato. Dagli accertamenti discende o meno la tenuta della diga”.

“Bene la nomina di Cucinotta a presidente della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura”

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha voluto rivolger le congratulazioni all’ex prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, per la sua elezione a presidente della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025. Tre giorni fa Cucinotta era entrata nel Cda della fondazione.

“La sua esperienza istituzionale e la sua profonda conoscenza del territorio – dice Schifani – rappresentano una garanzia di competenza e visione strategica per il rilancio delle iniziative culturali della città. Con questa nomina si apre un nuovo corso, improntato all’efficienza e alla concretezza, affinché il prestigioso riconoscimento di Agrigento come Capitale italiana della Cultura possa tradursi in progetti ambiziosi e realizzazioni senza più intoppi. La Regione continuerà a essere al fianco della Fondazione per sostenere ogni iniziativa volta a valorizzare il patrimonio artistico, storico e identitario del nostro territorio”.

“Stiamo facendo di tutto per cambiare la sanità siciliana”

Subito dopo il governatore della Sicilia si è diretto al Policlinico “Gaetano Martino” di Messina per l’inaugurazione del nuovo pronto soccorso.

“Alla realizzazione e alle inaugurazioni di queste aree di emergenza, che mi stanno molto a cuore, si arriva soltanto con il lavoro. Il problema è il dopo e cioè la gestione, l’efficienza e la risposta ai cittadini. Momenti come questi sono belli e positivi, ma durante il mio mandato pretenderò che si dia continuità e che le nuove strutture sanitarie operino con efficienza per garantire ai cittadini il diritto ad essere assistiti in luoghi degni e con le dovute attenzioni e competenze”.

“Stiamo facendo di tutto – ha aggiunto Schifani in aula magna, dopo la visita ai reparti – per cambiare la sanità siciliana, nell’interesse dei cittadini. L’ho detto fin dal mio insediamento: le aree di emergenza rappresentano una presenza non soltanto sanitaria, ma anche sociale e affettiva nei confronti di chi sta male e si presenta alla struttura ospedaliera per essere curato. Abbiamo il dovere di fare in modo che chi si rivolge al sistema sanitario si senta accudito e non abbandonato”.

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