PALERMO – Non si abbassano i toni della polemica dentro la maggioranza, anche se per ora non soffiano venti di fratture. “Abbiamo offerto uno spettacolo squallido e pietoso”, dice Nicola D’Agostino (Udc). Proprio il vice-segretario regionale della formazione centrista è stato protagonista nella notte di un attacco veemente ai colleghi di maggioranza che hanno garantito un finanziamento di 700mila euro per gli stipendi di trenta vigili urbani al comune di Messina.
Gli animi a Sala d’Ercole si accendono poco prima dell’una di notte, quando si discute un emendamento all’articolo 19 della legge finanziaria. A presentare la proposta sono quattro deputati della maggioranza, tutti messinesi, i democratici Rinaldi, Panarello e Laccoto, ed il democratico-riformista Greco. La proposta è uno stanziamento di 1,2 milioni di euro per il comune peloritano in stato di pre-dissesto. Qualcuno si oppone e nel frattempo arriva un emendamento del Movimento cinque stelle che abbassa lo stanziamento a 700mila euro. Arriva il via libera al voto segreto e il provvedimento passa.
Si accende dunque D’Agostino che attacca i colleghi per mancata disciplina. “Non avete rispettato gli accordi”, tuona. Ne ha pure per il collega di partito Ardizzone, affermando che il presidente “non ha saputo gestire l’Aula”. I toni si alzano con l’intervento di Formica (lista Musumeci) che imputa al collega la difesa di interessi personali, poco dopo Piccolo (Drs) prova a smussare gli spigoli senza successo. Interviene pure l’altro udc Turano in difesa del collega, e di seguito gli esponenti dell’opposizione Milazzo (Pdl) e Cordaro (Pid). Il clima si surriscalda, con l’Aula che perde i caratteri del bon ton istituzionale. Il presidente Ardizzone rinvia dunque tutto alla mattinata odierna.
La notte porta (parzialmente) consiglio. Ardizzone getta acqua sul fuoco: “Con D’Agostino non c’è nessun problema personale – dice – queste sono cose che possono succedere nei lavori d’Aula per la stanchezza e la tarda ora. Quando dicevo che non bisogna lavorare di notte pensavo proprio a questo”. Gli va incontro lo stesso D’Agostino: “Il problema non è Ardizzone, ma l’Aula che è venuta meno ad una regola che avevamo concordato in commissione con i partiti. L’idea era di proporre all’articolo 14 un fondo per le autonomie locali che fosse democratico ovvero che desse i soldi a tutti i comuni, piccoli e grandi secondo regole uguali per tutti”. L’ex deputato del Mpa si toglie quindi qualche sassolino dalla scarpa: “Qualcuno ha fatto il furbo e purtroppo ci è riuscito, facendo qualche regalo: 700mila euro ai vigili urbani di Messina fanno rabbrividire, perché vengono meno a un criterio condiviso”. D’Agostino non teme però per la tenuta della maggioranza: “Non è una polemica che mina la maggioranza, purtroppo abbiamo visto manifestarsi quelle tipiche logiche consociativistiche di questa Aule. E’ un problema di regole e di stile”. Le tensioni però restano, e bisognerà conviverci fino all’approvazione della manovra finanziaria.