Sciopero dei benzinai |Lunghe code ai rifornimenti - Live Sicilia

Sciopero dei benzinai |Lunghe code ai rifornimenti

Lunghe code alle pompe di benzina in vista dello sciopero che inizierà oggi pomeriggio e si concluderà tra due giorni. Un gestore su cinque non aderirà allo sciopero, ma in molti hanno già esaurito il carburante. GLI AGGIORNAMENTI.

CATANIA – È già caccia al pieno in città. A confermarlo, le lunghe file ai rifornimenti etnei. I gestori delle pompe di benzina catanesi hanno deciso, infatti, di aderire allo sciopero generale indetto da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio in programma a partire da oggi pomeriggio.

Obiettivo della protesta, ridefinire i termini contrattuali nazionali e l’adeguamento della retribuzione dei gestori.

“La categoria – spiega a LiveSicilia Catania Maurizio Squillaci, presidente della Figisc etnea – a cui appartengono 120 mila lavoratori è sull’orlo del collasso perché le aziende petrolifere non hanno intenzione di procedere alle contrattazioni collettive continuando, invece, ad invitare i gestori a partecipare agli “scontoni” che hanno generato maggiore flessione economica e un debito di 300 milioni di euro”.

Nella rete autostradale la sospensione del servizio avrà inizio alle 22 dell’11 dicembre fino alle 22 del 13, mentre sulle strade ordinarie dalle 19 dell’11 dicembre alle 7.00 del 14 dicembre. A Catania, sui 425 rifornimenti sparsi in città e provincia, ironia della sorte, non tutti parteciperanno alla protesta.

“Abbiamo assicurato – continua Squillaci – il minimo servizio all’utenza anche perché non tutti i gestori possono permettersi di partecipare. La volontà di aderire è stata evidenziata da tutti, ma molti proprio perché devono rincorrere le proprie banche per la scadenza del rid rimarranno aperti. Il nostro obiettivo non è, infatti, quello di creare disagi ai cittadini, ma di reclamare con chi di competenza una legge disattesa dal contesto petrolifero, una legge che nonostante sia stata fatta dallo Stato viene violata. La situazione è drammatica: ci sono 24 mila imprese sull’orlo del fallimento”.

Dal 24 al 30, inoltre, i gestori hanno minacciato il blocco dei pagamenti con bancomat e carte di credito per protestare contro il sistema bancario irrispettoso della norma che stabilisce la gratuità delle transazioni per l’acquisto di carburante effettuate con “moneta elettronica”, sia per il consumatore sia per il gestore.

 

 

 

 

 

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