CATANIA – “Come proprietario dell’area sovrastante la scogliera lavica di Acicastello denominata “Dagalone”, desidero esprimere alcune precisazioni in ordine all’allarme immotivato e privo di fondamento, lanciato da “Legambiente” con una nota a firma del proprio presidente Renato Di Pietro. Ritengo doveroso e importante precisare e chiarire che nessuna alterazione ambientale e paesaggistica della zona in questione sta avvenendo, ne avverrà in futuro, ad opera dei proprietari dei terreni posti sopra la scogliera lavica in argomento.
Gli interventi effettuati con regolare autorizzazione di tutti gli uffici interessati, in particolare con il parere positivo del Genio civile, della Soprintendenza, del Comune di Acicastello, e dell’Area Marina protetta Isola dei Ciclopi, sono esclusivamente finalizzati a porre in sicurezza la scogliera ed a garantire la pubblica incolumità di bagnanti e fruitori della costa. Trovo alquanto strano, tra l’altro, che nessuno compreso il presidente De Pietro, accenni al fatto che l’area privata prospiciente il demanio è stata da me bonificata in quanto ridotta a discarica pubblica senza che nessuno, aAmministrazione compresa, intervenisse per eliminare il degrado che accoglieva i turisti all’ingresso del paese.
Tengo, ancora, a precisare che nessuna richiesta di costruzione di lidi è stata avanzata ma si sta cercando semplicemente di garantire la balneabilità dell’area. Non comprendo in questo senso il silenzio mantenuto negli anni da Legambiente ed associazioni similari rispetto ad immense colate di cemento realizzate da complessi immobiliari vicini per garantirsi la fruizione del mare nella totale non curanza del patrimonio ambientale esistente. Esempio significativo in negativo al riguardo è rappresentato dalle scale con annesso pseudo-solarium in cemento presenti, da anni nel silenzio generale di ambientalisti ed amministratori locali, proprio nella stessa zona della scogliera detta “Dagalone” poco distante dal costone da noi messo in sicurezza.
Nel ribadire, dunque, che nessuna alterazione ambientale e paesaggistica è in atto e che anzi si sta intervenendo esclusivamente per porre in sicurezza l’area, da profondo estimatore della natura e da cittadino che chiede autorizzazioni e non cerca scappatoie desidero porre due interrogativi: Forse qualcuno ha interessi diversi e crea finti problemi ad arte? Forse qualcuno desidera privatizzare il mare e negarlo agli altri?
Mario Di Bartolo