Catania, scontro tra amministrazione e consiglio sui tagli ai disabili

Scontro infuocato tra Amministrazione e Consiglio sui tagli ai disabili

Alla fine, FdI (partito del sindaco) lascia l'aula

CATANIA – È scontro aperto tra amministrazione e consiglio. Proprio in quel luogo nel quale la decisione dell’amministrazione non è transitata prima di essere presa.

La delibera dei tagli

L’aula non manda giù la delibera dell’amministrazione che ha tagliato del 15% il servizio di comunicazione per gli alunni e gli studenti disabili delle scuole comunali – così come fatto dalla città metropolitana – ingaggiando un vero e proprio scontro aperto con il sindaco Trantino. 

Una contestazione aperta, quella di ieri sera, che evidenzia il grande nervosismo all’interno della maggioranza: gli interventi più pesanti arrivano proprio dagli scranni “amici”.

Scontro amministrazione e consiglio

A cominciare dal primo, quello di Alessandro Campisi, esponente di Fratelli d’Italia. “In questa città, si pensa che i consiglieri che sono più vicini al sindaco sappiano le cose che fa l’amministrazione – afferma – ma non è così. Noi le apprendiamo dalla stampa e questo non lo possiamo consentire. La situazione è diventata inaccettabile”.

Anche l’esponente di Prima l’Italia, Maurizio Zarbo non ha parole positive nei confronti dell’amministrazione denunciando l’impossibilità a svolgere alcune riunioni di commissione.

Ma è la presidente della commissione Servizi sociali, Milena Miraglia, consigliera di Forza Italia, ad assestare un colpo molto duro. “Abbiamo subito questa decisione – dice -. Non siamo stati presi in considerazione noi consiglieri, non sono state prese in considerazione le famiglie né le associazioni. Quando si è trattato di pedonalizzazioni – prosegue – ci sono stati incontri e riunioni con i commercianti, per i disabili nulla”. Miraglia sottolinea anche il peso di eventuali ricorsi sulle casse del Comune.

Non fa eccezione Erio Buceti, vice capogruppo di Fratelli d’Italia. “Anche il mio intervento non è positivo”, dice. Evidenziando l’assenza di dialogo. “Bastava il confronto con l’aula e con la Commissione. Nessuno ci impone di stare qua per cinque anni – sottolinea ancora -: se stiamo qua è perché vogliamo contribuire per migliorare la città. Non voglio continuare a ricevere input e contestarli – tuona – voglio dare il mio contributo”.

Critiche anche dalla minoranza

La musica non cambia, come ovvio, quando a intervenire sono i consiglieri della minoranza, Gianina Ciancio, esponente del Movimento 5 Stelle, e Maurizio Caserta, capogruppo del Pd.

È il capogruppo del Misto, il pentastellato Graziano Bonaccorsi, a discostarsi dal leitmotiv della serata. Chiede notizie sulla Multiservizi, la partecipata del Comune orfana di CdA ormai da un po’. “Sono state convocate due riunioni ma l’amministrazione non si è presentata” dice.

Ci sono per caso giochetti in corso per via delle partecipate?” domanda prima di cambiare nuovamente argomento, parlando del porticciolo di Ognina e della possibilità che il progetto di ampliamento del porto turistico, scongiurato appena pochi mesi fa – possa essere nuovamente realizzato.

“Ci sarebbe già una tabella con la concessione per l’estensione del Porto privato – ha proseguito – proprio in quel porticciolo storico, lo stesso dove la Regione ha revocato l’autorizzazione in autotutela”. Bonaccorsi non si limita a questo. “Sembra ci sia stata una conferenza di servizi durante la quale sarebbe stato chiesto al Comune di prendere una posizione e l’amministrazione non si sarebbe presentata  – prosegue il consigliere comunale. Farò le dovute verifiche”.

La replica di Trantino

Parla di “disagio emotivo” il sindaco, quando interviene per la replica. ”Non mi si deve dire che sono sleale o insensibile”. Dice il primo cittadino, secondo cui qualche consigliere avrebbe deformato la realtà. Trantino, dopo aver sottolineato ancora una volta l’assenza di risorse sufficienti a coprire il numero delle ore, aumentate in gran numero, insiste sul numero delle richieste, eccessive in alcuni casi, il che non aiuterebbe i ragazzi disabili che non hanno esigenze particolari.

“Si tratta di garantire assistenza ad alcuni bambini che necessitano accompagnamento e supporto – sottolinea il sindaco. Ma bisogna definire l’uno e l’altro: aumentare le ore a chi non ne ha bisogno aumenta la condizione di fragilità. Forse non conoscete la realtà”. 

Il sindaco ha in mente una possibilità per il futuro, una partecipata che gestisca il servizio, incamerando i lavoratori e ottimizzando le risorse. Ma ci vuole tempo.

Cade il numero legale

La risposta, in ogni caso, non piace all’aula. Che prosegue nei lavori e approva la mozione, presentata dal capogruppo di Forza Italia, Piermaria Capuana. Su quella presentata dall’amministrazione per l’autorizzazione all’avvio della procedura di affidamento ad Asec Trade, della forniture di energia elettrica alle scuole, agli edifici comunali e agli impianti sportivi e della gestione e manutenzione di otto impianti fotovoltaici, invece manca il numero legale. 

Lo fa mancare la maggioranza, che esce in massa, a cominciare dal gruppo di Fratelli d’Italia, ancora in attesa di un mini rimpasto di Giunta che possa assicurare la giusta rappresentanza a tutte le correnti. Non è più soltanto una questione di Partecipate.


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