Scontro su Cuffaro tra M5S e Ardizzone | L'Ars boccia la norma anti-vitalizio - Live Sicilia

Scontro su Cuffaro tra M5S e Ardizzone | L’Ars boccia la norma anti-vitalizio

Totò Cuffaro

Accesa polemica in Aula tra i grillini e il presidente dell'Ars. Lo scontro si consuma su una proposta del M5S, che, alla fine, ha reso noti i nomi di chi ha votato a favore e contro.

La polemica
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PALERMO – L’Assemblea siciliana ‘salva’ il vitalizio dell’ex governatore Totò Cuffaro, in cercare per mafia. La norma che estendeva la decadenza dal vitalizio anche ai condannati per mafia, era stata presentata dai 5stelle e controfirmata dal vice presidente dell’Antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd). Diciotto i voti a favore, 33 i contrari. Il governo aveva dato parere contrario, mentre la commissione Bilancio s’era espressa favorevole a maggioranza.

I deputati del Movimento 5 Stelle, intanto, hanno fatto avere ai cronisti l’elenco con i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore e contro la norma. Tra i favorevoli, oltre ai grillini e al deputato Pd Ferrandelli, anche due parlamentari di Forza Italia, Edy Bandiera e Salvo Pogliese, Vincenzo Vinciullo di Ncd e Antonio Venturino del gruppo misto. Tra i contrari, invece, alcuni deputati del Partito democratico (Mario Alloro, Giuseppe Arancio, Marika Cirone, Giuseppe Lupo, Bruno Marziano, Antonella MIlazzo e Giovanni Panepinto), i deputati di Articolo 4, del Megafono, dell’Udc, del Pds e poi Michele Cimino, Roberto Clemente, Vincenzo Figuccia, Vincenzo Fontana, Santi Formica, Pippo Gianni, Bernadette Grasso, Giuseppe Milazzo, Riccardo Savona e Giuseppe Picciolo.

La polemica
Il caso Cuffaro ha acceso dunque un durissimo scontro all’Assemblea siciliana fra il presidente del Parlamento, Giovanni Ardizzone, e il Movimento 5 Stelle. Ad innescare la miccia è stata la proposta fatta dal pulpito di sala d’Ercole, dal deputato regionale dei 5stelle, Giancarlo Cancelleri, di inserire nella norma del governo Crocetta sul tetto di 160mila euro lordi agli stipendi dei burocrati della Regione, in discussione, un emendamento per tagliare il vitalizio ai parlamentari regionali condannati per reati di mafia. Immediata la replica di Ardizzone: “Mi svesto dalle vesti istituzionali – ha detto, rispondendo all’ex capogruppo grillino – e le ricordo che questa è materia penale, l’Ars non ha competenza. Anche se lei non ha studiato giurisprudenza, dovrebbe saperlo: se non sbaglio il vostro gruppo parlamentare ha molti consulenti. Avete fatto diventare il ‘caso-Cuffaro’ un caso nazionale, siete andati nelle televisioni nazionali a parlare male delle istituzioni che voi stessi rappresentate”. Il riferimento era alla recente partecipazioni di Cancelleri a l’Arena dedicata al ‘caso Cuffaro’, l’ex presidente della Regione in carcere per mafia, che continua a percepire la pensione di 6 mila euro lordi al mese.

Poco dopo è intervenuto il capogruppo del M5S, Francesco Cappello, che rivolgendosi ad Ardizzone ha detto: “Presidente, noi non siamo amici di Cuffaro e non abbiamo amici mafiosi da difendere. Evidentemente lei non ha più la serenità necessaria a svolgere il suo ruolo di presidente dell’Ars, si dimetta”.


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