Scoperta “centrale” di auto rubate |Due arresti della polizia stradale - Live Sicilia

Scoperta “centrale” di auto rubate |Due arresti della polizia stradale

Il deposito, situato al piano seminterrato di un edificio disabitato, era letteralmente stipato di “carcasse” di veicoli precedentemente rubati e smantellati (circa una quindicina).

mascalucia
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CATANIA – Nell’ambito delle consuete attività di contrasto al furto ed al riciclaggio di autovetture, nella giornata di ieri personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Catania, mentre si trovava nella zona di Mascalucia, ha notato transitare in una via isolata di quella zona un’autovettura condotta da M. G., catanese di anni 50 noto per i suoi precedenti specifici in materia. Insospettiti, gli agenti hanno deciso di seguirlo a distanza: arrivati davanti a una grande abitazione disabitata della periferia di Mascalucia, hanno notato il soggetto mentre incontrava due persone che uscivano dal piano seminterrato dell’edificio in questione.

Il personale della Squadra di P.G. ha deciso quindi di intervenire fermando i tre e sottoponendoli a controllo. I due soggetti che erano appena usciti dall’edificio sono stati identificati per Davide Previte, catanese di anni 24, e Mario Castelli, catanese di anni 57. I due si presentavano vestiti con degli abiti da “lavoro” totalmente sporchi di olio e di grasso ed anche le mani erano sporche delle stesse sostanze.

Accertato che l’edificio in questione era una grande abitazione disabitata di due piani ancora in fase di costruzione, ad eccezione del piano seminterrato, dove era stato realizzato un locale di circa 200 mq da adibire a deposito/garage, non visibile dalla via cittadina, gli agenti hanno controllato l’interno del deposito e rinvenuto un’autovettura Fiat Grande Punto, opportunamente sistemata su degli appoggi, in fase di smantellamento: aveva infatti la carrozzeria della parte anteriore parzialmente smontata ed il motore pure in fase iniziale di smontaggio.

Dall’interno del veicolo erano già state smontate le portiere, il cruscotto e i sedili anteriori. Venivano trovati poggiati per terra gli attrezzi meccanici utili allo scopo nonché tracce freschissime dei liquidi del motore (olio motore, liquidi di raffreddamento ed altro), segno inequivocabile che tali pezzi erano stati appena smontati e poggiati nelle immediate vicinanze, dove infatti venivano rinvenuti.

E’ stato inoltre accertato che, ad eccezione di una ristretta area intorno al veicolo parzialmente smantellato, il resto del deposito era letteralmente stipato di “carcasse” di veicoli precedentemente smantellati (circa una quindicina). Venivano inoltre rinvenute targhe e documenti di circolazione, come carte di circolazione, polizze assicurative, patenti ecc. Dagli accertamenti svolti gli agenti hanno scoperto che la Fiat Grande Punto in fase di “cannibalizzazione”, risultava essere stata rubata nella zona di San Gregorio lo scorso 18 settembre .

Inoltre, dai primi accertamenti svolti sulle “carcasse” e sui documenti delle altre autovetture rinvenute nel deposito, gli agenti sono riusciti a risalire al furto di almeno altri otto autoveicoli, tutti consumati in Catania e provincia, ma quest’ultimo dato è sicuramente da considerarsi parziale, attesa la necessità di effettuare ulteriori riscontri in merito agli altri “scheletri” rinvenuti.

I due uomini sono stati arrestati perché colti nella flagranza del reato di riciclaggio dell’autovettura Fiat Punto che stavano smantellando, mentre M. G., che con loro si era appena incontrato, è stato deferito all’A.G. in stato di libertà per il medesimo reato in concorso.

Com’è ormai condotta tipica per chi opera in tale settore, infatti, dopo essere state private di ogni loro parte, le autovetture rubate sempre più spesso “spariscono” in tal modo e vengono letteralmente rivendute “a pezzi” nel fiorente mercato clandestino degli autoricambi, private ovviamente dei dati identificativi, impedendo così alle forze dell’ordine di poter risalire al veicolo originario e quindi alla sua provenienza illecita.

 


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