Scordia, irruzione nello Sprar: migranti presi a calci e pugni nella notte - Live Sicilia

Scordia, irruzione nello Sprar: migranti presi a calci e pugni nella notte

"Assalto a sfondo chiaramente razzista"

CATANIA – Un gruppo di giovani, dopo avere sfondato a calci la porta d’ingresso, è entrato la notte scorsa nella sede dello Sprar di Scordia, in provincia di Catania, colpendo a pugni alcuni dei giovani migranti ospiti e chi ne ha preso le difese. L’aggressione è stata ripresa dal sistema di telecamere di sicurezza.

Sull’accaduto indagano i Carabinieri. Sulla propria pagina di Facebook, lo Sprar di Scordia annuncia di avere “provveduto a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine”. “La nostra comunità – si legge in un post accompagnato da foto della porta con il vetro in frantumi – ci ha dimostrato, più di una volta, di essere una realtà d’eccellenza, solidale, accogliente e certamente non razzista”.

“Ci tenevamo a comunicare, prima che girino voci che non hanno ragion d’essere, che l’aggressione che hanno subito i nostri ospiti, mentre dormivano serenamente nelle loro stanze, è assolutamente immotivata. Tuttavia, l’amarezza, lascia spazio alla speranza. Per tale motivo – chiosa la nota su Fb – volevamo ringraziare chi, pur prendendosi qualche pugno, si è speso per cercare di proteggere i nostri ragazzi e il nostro centro”.

Sinistra italiana, con i segretari regionale e provinciale del partito, Pierpaolo Montalto ed Eugenio Russo, in una nota sottolineano come “l’assalto allo Sprar di Scordia, paese che peraltro si è sempre contraddistinto per essere abitato da una comunità solidale, antirazzista e socialmente molto attiva e impegnata, rappresenta un precedente di gravità inaudita”.

“Siamo infatti costretti – aggiungono – a commentare un’irruzione violenta, a sfondo chiaramente razzista e probabilmente organizzata, da parte di un branco che ha aggredito indiscriminatamente tutti i ragazzi ospitati all’interno della comunità. Un’aggressione etnica all’interno di un luogo di protezione e assistenza che non può essere tollerata e che non può avere giustificazioni”.


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