La Sicilia si troverà a pagare il prezzo più alto delle politiche di razionalizzazione scolastica previste dal ministro Gelmini visto che sono 20.000 le assunzioni in meno programmate nell’isola nei prossimi tre anni.
A lanciare l’allarme è il segretario regionale dell’Mpa e capogruppo degli autonomisti all’Ars, Lino Leanza che insieme ai deputati regionali e nazionali del movimento intende dare battaglia nelle aule parlamentari contro il provvedimento del governo nazionale. Leanza, insieme al parlamentare nazionale Ferdinando Latteri, a quello regionale Nicola D’Agostino e all’assessore comunale di Catania Sebastiano Arcidiacono ha incontrato, stamane, i giornalisti.
Leanza ha sottolineato gli effetti delle politiche nazionali in tema di scuola. ”In questo modo – ha spiegato – il ministro Gelmini allarga la forbice tra nord e sud. Si infligge un colpo mortale ai precari, che per anni sono stati utilizzati per garantire l’istruzione e che adesso vedono crollare ogni speranza. Si risparmia sui docenti, sul sostegno, che sono mille in meno solo quest’anno, sull’integrazione dei disabili. Al danno la beffa. Anzichè incentivare il sistema di istruzione nell’Isola, lo si depotenzia. La scuola è una agenzia formativa al pari della famiglia e va dunque sostenuta, non abbattuta. Migliaia di precari si ritroveranno senza lavoro”.
Un ordine del giorno è stato presentato all’Assemblea Regionale Siciliana dal gruppo autonomista, primo firmatario, accanto allo stesso Leanza, Nicola D’Agostino, affinchè la Regione si attivi per scongiurare quello che sarà un dramma per migliaia di famiglie. L’odg è stato subito recepito dal Governo regionale. Il Presidente della Regione Lombardo ha già scritto due lettere al Ministro Gelmini richiedendo un immediato incontro per ridiscutere l’applicazione dei tagli nell’Isola. “Chiediamo – afferma Leanza – di sederci al tavolo con sindacati ed operatori per discutere il piano di razionalizzazione previsto dalla Gelmini. I tagli dovrebbero essere diluiti sul territorio nazionale alleggerendo il contributo che la Sicilia dovrà versare in termini occupazionali. Credo proprio che in questa riforma, il vero maestro unico più che il ministro Gelmini, sia il ministro Tremonti”.
All’iniziativa del Mpa siciliano ha partecipato anche il deputato nazionale Ferdinando Latteri, componente della Commissione Cultura alla Camera e già Rettore dell’Università di Catania. “Un nuovo modello di scuola – afferma – non si crea con un decreto legge, ma con un confronto nel Parlamento e con esponenti del mondo del lavoro e sindacale L’obiettivo del Mpa è la qualità: cercare di creare una scuola che sia competitiva e che prepari giovani pronti ad entrare nel mondo del lavoro. Dal ministro Gelmini abbiamo invece ricevuto tagli discriminati per il Sud. Così, a colpi di spot politici non si può continuare”.