MESSINA – Insieme al compianto Gaetano Scirea, Franco Baresi è il numero 6 per eccellenza. Capitano e simbolo del Milan degli olandesi prima e degli “Invincibili” poi, Baresi fu un difensore elegante ma esplosivo: sicuramente il più forte della sua generazione. Ha vissuto da protagonista pagine epiche della storia rossonera come il 5-0 al Real Madrid, le finali di Barcelona e Atene e i successi di Tokyo contro Olimpia Asuncìon e il Nacional Medellin. Meno fruttuosa la sua esperienza con la maglia della Nazionale, con Baresi che ha vissuto in prima persona le delusioni per la finale sfiorata ad Italia ’90 e la sconfitta ai rigori contro il Brasile a USA ’94, con le sue lacrime che fecero il giro del mondo.
Sul palco del centro sportivo di Granatari l’ex bandiera rossonera è stata accolta dal sindaco Renato Accorinti, dall’assessore allo sport Sebastiano Pino e dal presidente della commissione consiliare sport e cultura Piero Adamo. Baresi è stato accolto dall’entusiasmo dei più piccoli, che certamente non l’hanno visto giocare ma ne conoscono le gesta per via dei racconti dei padri, che hanno sfruttato l’occasione per farsi autografare una sciarpa o una maglia rossonera. Poi il saluto a chi lo ha accolto con tanto affetto: “E’ un bel progetto sportivo, il Milan ha bisogno di ripartire dai giovani così come tutto il calcio italiano”.
Sfortunatamente oltre ai convenevoli e alle foto di rito non si è potuti andare per via dell’arrivo in ritardo di Baresi dovuto ai rallentamenti sulla MessinaCatania, con l’ex bandiera rossonera costretta a ripartire in fretta e furia per l’aeroporto etneo.