PALERMO- Non c’è pace per la scuola. I collaboratori scolastici Cobas del Lavoro Privato si sono riuniti, stamattina, in via Ruggero Settimo, per un corteo al grido di “Lavoro, lavoro”. I collaboratori ex LSU lamentano di trovarsi in un vicolo cieco: a seguito della cessazione delle Convenzioni stipulate dal MIUR – USR Sicilia con le Cooperative sociali della provincia di Palermo, sono stati licenziati. Fra loro, 305 sono stati riassunti tramite concorso l’1 settembre scorso; per gli altri, al momento, il nulla.
“Siamo 519 lavoratori in totale – spiega Agostino Mendola, presente alla manifestazione – ma solo 305 sono stati stabilizzati tramite il concorso previsto dal DDG 500/2018. Il problema è che il concorso l’avevamo vinto tutti, anche i licenziati”. Mendola lamenta una drastica riduzione dei finanziamenti erogati alle cooperative: “Stavolta il MIUR ha stanziato 8 milioni e 700 mila euro, ma per vent’anni ne ha spesi circa 20 all’anno. Anche troppi… Se si fosse arrivati a stanziarne quantomeno la metà, non ci sarebbero stati tagli”.
A stabilire la procedura di stabilizzazione dei 305 era stata la legge 205/2017, a fronte di un accantonamento di 350 posti. La legge aveva previsto anche la costituzione di un “albo” nel quale far confluire gli attuali esclusi, bacino di nuove assunzioni per gli enti territoriali. “Ma nei 9 mesi trascorsi dall’approvazione della legge – comunicano i Cobas – nonostante impegni e rassicurazioni manifestate, né la Città Metropolitana di Palermo né la Regione Siciliana hanno ancora previsto una concreta soluzione”. Una protesta che prevede vari incontri locali e nazionali, alcuni dei quali già avvenuti, e che oggi porterà i manifestanti alla Prefettura di Palermo.
L’obbiettivo è di ottenere appoggio in questa battaglia, dal momento che “la politica locale ha tentato di far muovere qualcosa – dice Mendola – ma alla base del nostro problema rimane il MIUR”. I Cobas chiedono, al Ministero e al governo nazionale, di eliminare la differenza tra i 350 posti accantonati per le Convenzioni ormai cessate e i 305 previsti dalla procedura concorsuale, oltre a nuove soluzioni per reinserire i licenziati. “Al prefetto chiederemo anche un tavolo tecnico – annuncia il rappresentante di Cobas L.P. Ferdinando Alliata – insieme a Regione, Città Metropolitana e Comuni interessati, per individuare le modalità più idonee a dare concretezza all’‘albo’ previsto dalla legge”.