PALERMO – “I tre giorni di vacanza in più sono serviti per fare il punto della situazione, non perché potesse cambiare la situazione dal punto di vista epidemiologico. Dovevamo semplicemente verificare i dati del personale per organizzare il rientro“. A dichiararlo è Maurizio Franzò, presidente Regione Sicilia dell’associazione nazionale dei presidi, che si riferisce al rinvio del rientro a scuola stabilito dall’assessore regionale all’Istruzione nella giornata di sabato dopo una riunione con la task force regionale, i sindacati e i rappresentati dei presidi.
“Abbiamo riscontrato che i dati forniti attraverso la piattaforma ministeriale – fa presente Franzò – non sono aggiornati costantemente e il Green Pass non viene revocato nonostante le positività. Probabilmente le Asl non sono in grado o non riescono ad aggiornare i dati. Se ci fossimo basati sull’analisi dei dati che vediamo in piattaforma non avremmo avuto contezza della situazione. Questi giorni, comunque, sono serviti per capire quanto personale è positivo e, di conseguenza, organizzare le supplenze“.
Il rappresentate dei presidi, però, non appare molto preoccupato dalla situazione perché le positività, nonostante in Italia oggi si è stabilito il nuovo record con oltre 200mila positività, quelle riscontrate tra il personale docente non sono molte: “Fortunatamente non abbiamo un numero elevatissimo di personale positivo, la percentuale è del 3-4% tra il personale docente. Questo non può giustificare la mancata erogazione del servizio. Paradossalmente, i numeri sono simili a quando si parlava delle sole influenze di stagione. Non abbiamo una situazione così complicata da gestire ma dopodomani può cambiare tutto, ma intanto ripartiamo“.
Nella mattina di domani ci sarà una nuova riunione, anche in questo caso sarà coinvolta la task force e lì si deciderà se si potrà tornare tra i banchi di scuola già giovedì, oppure si dovrà rimandare ancora così come annunciato dall’assessore Lagalla che è pronto ad allungare le vacanze: “Non ci compete la possibilità del passaggio in zona arancione in caso dovessero aumentare i postivi. Noi siamo pronti per tornare a scuola giovedì, se la situazione dovesse peggiorare le autorità prenderanno i provvedimenti. Noi – ha continuato Franzò – non vogliamo alimentare ulteriori preoccupazioni“.
Il problema relativo al rientro, indubbiamente, è legato anche all’assenza del personale docente che nelle scuole superiori potrà essere sostituito solo in caso le assenze fossero superiori a quindi giorni: “In quel caso servirà il certificato da parte del medico di famiglia, solo dopo si potrà cercare il supplente. Se le assenze dovessero essere negli istituti comprensivi sarà necessario comunare alle famiglie che l’indomani non si può fare attività didattica. Abbiamo un problema dal punto di vista operativo. Le difficoltà – ha concluso Franzò -, in caso di positività, potranno esserci nelle scuole superiori dov si dovrà distinguere tra vaccinati e non vaccinati“.