"Scuola, riforma da bocciare| Sostegno agli scioperi" - Live Sicilia

“Scuola, riforma da bocciare| Sostegno agli scioperi”

L'assessore Barbara Evola

"La riforma della 'buona scuola' andrebbe ritirata, è un testo confuso che affiderà la scuola ai singoli privandola di una visione di ampio respiro".

l'assessore barbara evola
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PALERMO – “La riforma del governo Renzi peggiora la scuola, ecco perché do il mio pieno sostegno alle proteste”. L’assessore alla Scuola del comune di Palermo, Barbara Evola, sposa le iniziative messe in campo dai sindacati contro la riforma detta “buona scuola”: “Ogni dirigente sarà una monade, come Anci chiediamo di ritirarla e riscriverla”.

Assessore, perché non le piace questa riforma?
“Questa è la prima riforma che modifica realmente la scuola disegnata dalla Costituzione, neanche la Gelmini lo aveva fatto. Quando si dice, per esempio, che il dirigente scolastico può stabilire una programmazione che viene poi discussa e approvata direttamente dal ministero, vuol dire che si avalla una frammentazione dei saperi amplificando le differenze. La cosa più pericolosa è questa: ogni scuola sarà una monade, scollegata dal resto e senza una visione territoriale. Un aspetto, questo, venuto fuori anche in sede di Anci nazionale, dove abbiamo discusso a lungo cercando di formulare un emendamento. Il punto è che la riforma non è emendabile, va ritirata e riscritta. La demagogia del governo punta tutto sull’aspetto dei lavoratori, ma non è così”.

Cosa cambierà per la scuola palermitana, per esempio?
“L’autonomia creerà differenze fra una scuola e l’altra e, rispetto all’inserimento lavorativo, il Meridione sarà svantaggiato: quali sono le industrie che al Sud offriranno percorsi lavorativi? Le differenze che già ci sono verranno amplificate, a discapito delle realtà più fragili. Manca una visione progettuale, anche a livello regionale. Parlare di rapporto fra scuola e mondo del lavoro significa costruire strategie sinergiche che tengano conto del territorio, della sua storia. Invece la riforma affida tutto al dirigente, ma scollegandolo dal quadro d’insieme”.

I docenti assunti però dovrebbero essere contenti…
“L’albo regionale precarizzerà nuovamente i docenti, anche quelli di ruolo, legandoli alle decisioni del dirigente che verrà valutato proprio sulla scelta degli insegnanti. La scuola dovrebbe essere il mondo delle relazioni, delle empatie: qui invece abbiamo l’idea del risultato, della performance del lavoratore e del dirigente, la competizione diverrà feroce snaturando l’essenza della scuola. Il punto è che qui non stiamo parlando di fabbriche: non possiamo inseguire risultati, come farebbe un’impresa. Il rischio è di trasformare in una giungla un mondo che invece dovrebbe basarsi sulle relazioni. Le ricadute saranno solo negative, basti vedere cosa succede già oggi nei collegi dei docenti quando si presentano le candidature per le funzioni strumentali: c’è una competizione forte che non ha effetti positivi. Dirò di più: la supplenza non sarà più un momento di didattica ma di intrattenimento, un docente di una scuola superiore potrebbe andare in una scuola elementare e viceversa. Questo rafforza lo stereotipo del supplente che non insegna ma che ‘tiene la classe’. Come si passa da un approccio con un adolescente a quello con un bambino? Dove va a finire la pedagogia e la qualità della scuola?”.

Non c’è nulla da salvare nella riforma?
“La revisione dei servizi all’infanzia, da 0 a 6 anni: investe in prima istanza i comuni e recepisce una proposta di legge che ha avuto il sostegno dell’Anci nazionale. Questo è il solo aspetto positivo, per il resto i comuni sono molto critici. I comuni, per esempio, in questo ddl scompaiono per giunta nel settore dell’edilizia scolastica dove si fa troppa confusione. Viene negata una governance all’ente locale, che invece per sua natura dovrebbe averla. C’è molto poco di quelle 30 pagine su cui Renzi consultò mezza Italia, è tutto molto confuso e ne esce una scuola affidata ai singoli e priva di una visione di ampio respiro, tagliando una rete di comunicazione fondamentale con gli enti intermedi. Come assessore alla Scuola do il mio supporto a tutte le iniziative, tra cui i flash mob e gli scioperi dei sindacati già programmati”.

 


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