“Se il Governo regionale pensa realmente di tagliare il fondo per il precariato di 28 milioni di euro, ossia il fondo che finanzia anche il bacino dei 4.571 lavoratori Asu, sappia che sarà una vera e propria dichiarazione di guerra a cui siamo pronti a rispondere adeguatamente promuovendo una causa collettiva”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Gianluca Cannella e Clara Crocé del Csa-Cisal.
“I lavoratori si ritroverebbero senza copertura finanziaria per i sussidi – spiegano gli esponenti del sindacato Csa-Cisal -. Una vera beffa, oltre al danno del freno alle stabilizzazioni che invece vanno attuate senza indugio”.
“Chiediamo al Governo un’immediata smentita del taglio e all’Ars – aggiungono i componenti del Csa-Cisal – la convocazione delle organizzazioni sindacali in commissione Bilancio e in commissione Affari istituzionali per discutere di una legge che consenta le stabilizzazioni ponendole a carico della Regione e dell’immediato utilizzo dei 10 milioni di euro non per l’aumento delle ore, ma per l’adeguamento del sussidio da 597 a 750 euro al mese. A questo deve aggiungersi la riattivazione del tavolo di confronto col Governo nazionale, la misura è colma e la pazienza è finita”.