"Se mi mandano via dove devo andare?" - Live Sicilia

“Se mi mandano via dove devo andare?”

La protesta dei disabili psichici
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“Se mi mandano via dove devo andare?”. La voce di Giuseppe è tra quelle di chi oggi ha manifestato a Palazzo delle Aquile il disagio degli ospiti e degli operatori delle sette comunità alloggio palermitane che danno ospitalità ai disabili psichici. Una realtà sempre più in bilico, soprattutto dopo che il primo settembre scorso dal Comune sono arrivate le comunicazioni di stop al contributo per le rette degli assistiti, a causa dell’asfissia in cui versano le casse dell’amministrazione. Situazioni difficili, che fanno registrare il primo concreto caso di rischio chiusura, quello della cooperativa “Insieme”: sette persone che non possono più essere ospitate e che rischiano di perdere forse l’unica famiglia che gli è rimasta, che si sono presentati in piazza Pretoria con i loro bagagli e con nel cuore l’incertezza per il loro futuro. Per non dimenticare poi i sette operatori che potrebbero rimanere senza lavoro.

Francesco Li Rosi è il presidente di Insieme: “È ormai da due anni e mezzo che viviamo nel disagio. Oggi attraversiamo il momento più difficile, e abbiamo accompagnato i nostri ospiti alla casa del Comune, chiedendo al sindaco di prendersi le proprie responsabilità”. La richiesta di tutti i rappresentanti delle comunità e delle associazioni dei familiari, presenti all’incontro che si è tenuto con l’assessore alle Politiche sociali Giuseppe Scalzo, è stata quella di avere risposte certe per lo sblocco dell’emergenza. Altrimenti, si dicono pronti ad una protesta ad oltranza.
Ma da dove attingere le somme per ridare ossigeno alle comunità alloggio? Dal canto suo Scalzo fa fede “ad un finanziamento di 400 mila euro da parte della Regione, per potere tamponare nel giro di una settimana le prime falle e scongiurare le chiusure”.

Ci sarebbe anche in ballo una richiesta inoltrata dagli uffici dell’assessorato all’avvocatura comunale,  in merito alla possibilità di ricorrere ad un debito fuori bilancio data “l’obbligatorietà della continuità nell’erogazione per i servizi sociali”, visto che al momento la ragioneria generale del Comune ha dato mandato agli assessorati di non ricorrere a spese non previste.
Per Fabrizio Ferrandelli, capogruppo Idv a sala delle Lapidi, la soluzione va trovata nell’immediato, “ricorrendo all’utilizzo dei fondi di riserva, che non devono essere sperperati ma utilizzati anche per dare una mano ai più deboli”.


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