I carabinieri intervengono per una rissa e scoprono un caso di stalking. E’ accaduto la notte scorsa a Bagheria. Due le persone arrestate, un commerciante di Cosenza e un pensionato di Giarre. Altre tre persone sono state denunciate. Tutti sono stati sorpresi dai militari mentre erano intenti a darsele di santa ragione. Tra questi una casalinga di 30 anni, che, alla fine della scazzottata, ha denunciato il marito dal quale si stava separando, consentendo di ricostruire un inquietante quadro di violenze consumate tra le mura domestiche.
L’uomo l’avrebbe sottoposta a continue aggressioni fisiche e verbali, le avrebbe sottratto le chiavi della macchina per impedirle di allontanarsi da casa e di recarsi dai parenti, di uscire dall’abitazione e di avere contatti con altre persone, costringendola a rimanere prigioniera tra le mura di casa e, in alcune circostanze, privandola anche del telefono cellulare personale. Proprio a causa della richiesta di separazione l’uomo si sarebbe recato a casa dalla vittima e tra i due sarebbe esploso un furibondo litigio.
In difesa della donna sarebbero successivamente intervenuti i parenti che si sarebbero scagliati contro il marito, dando vita ad un’animata lite, poi sfociata in una vera e propria rissa, che solo l’intervento in forze dei carabinieri, avvisati dai vicini allarmati per le urla e i forti rumori, è riuscito a sedare.
Si tratta del primo arresto compiuto nella provincia di Palermo, in applicazione della nuova normativa introdotta il 14 novembre 2008 dalla Commissione Giustizia che ha modificato il codice penale introducendo l’art. 612-bis per il contrasto dei cosiddetti “Atti persecutori”. Tale normativa consente di reprimere gli “atti a contenuto vessatorio o minaccioso, che abbiano l’effetto di provocare un turbamento delle condizioni di vita, uno stato di soggezione, un grave disagio psichico o fisico o un giustificato timore per la sicurezza personale della vittima e delle sue persone care, costringendo la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita”.