Senza stipendio e nella sporcizia | Dipendenti dell'Eas sul piede di guerra - Live Sicilia

Senza stipendio e nella sporcizia | Dipendenti dell’Eas sul piede di guerra

Oggi assemblea del personale
di
2 min di lettura

Senza stipendio e senza futuro. Si sono riuniti oggi in assemblea i dipendenti e i pensionati dell’Eas, tutt’ora in stato d’agitazione. E alla fine dell’incontro hanno stilato un documento dal quale emergono alcuni paradossi sulla gestione dell’ente in liquidazione dal 2004. A cominciare da un passaggio del testo approvato oggi, riguardante i “disservizi relativi alla gestione idrica che vengono assicurati, in mancanza di fondi, soltanto dalla buona disponibilità dei lavoratori che anticipano le somme necessarie all’espletamento”. La “traduzione” del passaggio la forniscono alcuni dipendenti dell’ente: “È molto semplice: non ci sono soldi per la benzina, così chi deve usare le macchine, spesso, deve mettere il carburante a proprie spese”.

E’ questa solo una delle immagini del disastro di un ente in crisi profonda, nonostante un lunghissimo processo di liquidazione ancora in atto, tra contenziosi e commissari. E questa crisi, come spesso accade anche altrove, ricade sui dipendenti, ai quali non è giunto l’ultimo stipendio. Un ritardo, spiegano i lavoratori, “imputabile soprattutto al rifiuto del rappresentante legale dell’Ente di mettere in pagamento le spettanze al personale in servizio e in quiescenza”. Ma non solo. La situazione che emerge dal documento è quella di un ente “fantasma” e inefficiente, in certi casi ormai inutile, dove alcuni dipendenti continuano a lavorare in reparti “con le attività dismesse”. Insomma, dove non c’è lavoro.

E i lavoratori, così, chiedono anche certezze sul possibile “trasferimento del restante personale dell’Eas” presso altri enti della Regione e anche sulla corresponsione del salario accessorio per l’anno 2010 (e probabilmente anche per il 2011), che è stato già pignorato a causa dei debiti dell’ente.

Insomma, i nodi da sciogliere sono tanti. I lavoratori infatti chiedono al governo e “all’intera classe politica siciliana cosa voglia fare di questo ente posto in liquidazione già nel 2004, ma che ancora oggi è obbligato a gestire il servizio idrico di circa 50 comuni della Sicilia”. E ancora, i dipendenti chiedono sempre all’esecutivo regionale, quali siano “i poteri del Commissario liquidatore dell’Eas (l’avvocato Agostino Equizzi, ndr), e se lo stesso è conciliabile con la nomina di un dirigente generale”.

E anche i luoghi nei quali si riuniscono i lavoratori non spingono all’ottimismo, vista la “grave situazione logistica e sanitaria del personale in considerazione del fatto che è in atto uno sfratto esecutivo della sede centrale”. Ma non solo lo sfratto. Quei locali sarebbero in condizioni igieniche pessime, a causa, spiegano i dipendenti, della “sospensione del servizio di pulizia per mancanza di liquidità della cassa”. Già, è solo l’ultimo paradosso: l’ente dell’acqua non ha i liquidi per fare le pulizie.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI