Clochard sgomberati dall'ex carcere | Tornano dopo meno di 12 ore - Live Sicilia

Clochard sgomberati dall’ex carcere | Tornano dopo meno di 12 ore

In mattinata il blitz di carabinieri e polizia municipale, ma i senzatetto sono tornati in serata.

SIRACUSA – Sgomberati alle prime luci dell’alba di venerdì mattina, segnalati ai servizi sociali del Comune per una nuova e più idonea sistemazione, i 50 senzatetto oggetto di una operazione di carabinieri e polizia municipale di Siracusa, “contro il degrado urbano”, nella stessa serata di venerdì erano di nuovo tutti lì a dormire all’addiaccio. Li hanno trovati, e come al solito sfamati e coperti, i volontari della Ronda della solidarietà, associazione che tre volte alla settimana fa il giro per le aree occupate dai senzatetto e dà loro assistenza. Si tratta di cittadini prevalentemente romeni e polacchi, ai quali negli ultimi anni si sono aggiunti africani, soprattutto nigeriani. Un fenomeno che a Siracusa ha già interrogato istituzioni e diocesi e che negli ultimi dieci anni ha contato tre casi di morti per freddo.

Venerdì mattina all’alba era scattata l’operazione congiunta di carabinieri e polizia municipale, che aveva coinvolto anche il personale dell’Igm (ditta che si occupa di Igiene urbana): erano state sgomberate sette aree urbane occupate da senzatetto, “alcuni dei quali – facevano sapere i carabinieri – con dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti”. La finalità dell’intervento: “Ripulire e mettere in sicurezza le diverse aree e aiutare le persone che ogni notte dormono su giacigli improvvisati in pessime condizioni igienico sanitarie”. Le aree sono note: l’ex tribunale di via Brenta, il cavalcavia di via Christiane Reimann, l’ex carcere borbonico di Ortigia, le grotte della Balza Acradina, l’ex mercato ittico, il molo Sant’Antonio, l’ex hotel Helios. Un misto di stabili pubblici abbandonati, angoli di fortuna e grotte.

All’interno erano stati rinvenuti materassi, coperte, bombole di gas collegate a rudimentali cucine, molta sporcizia ed escrementi. Nelle grotte di Balza Acradina dimorano cittadini di origine polacca e romena. Sotto il cavalcavia di via Reimann, invece, sono soliti dormire dei cittadini nigeriani. Dopo lo sgombero il personale Igm aveva provveduto a eliminare i materassi e tutto il materiale ingombrante, in previsione di ripulire definitivamente le aree. Carabinieri e polizia municipale si erano ripromessi di effettuare i controlli in questi stabili al fine di impedire che si creassero nuovi insediamenti “così da garantire – sottolineavano – il rispetto delle norme igienicosanitarie” e tutelare i meno fortunati affinché potessero trovare delle sistemazioni “idonee”.

Ma venerdì sera quella che per i volontari della Ronda della solidarietà non è stata una sorpresa: “Li abbiamo trovati nuovamente tutti lì”, dice il presidente dell’associazione, Marcello Munafò. “D’altronde – prosegue – dove devono andare?”. Chi non era lì, tra i cittadini nigeriani che di solito dormono sotto a un cavalcavia in pieno centro città, si è sposato da un’altra parte: “Da qualche parte devono stare – continua Munafò – Arriva pure l’inverno. Non è un problema semplice da affrontare – spiega -. Ognuno poi ha una storia diversa, che richiede una soluzione diversa. Non è solo un problema di igiene urbana.

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