PALERMO – Attività commerciali, terreni, fabbricati, magazzini e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di poco meno di 3 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo in esecuzione di tre provvedimenti emessi dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale.
Il sequestro più consistente – due milioni e 400 mila euro – ha riguardato Giuseppe Marfia, 63 anni, originario di Altofonte, condannato in via definitiva e sottoposto a misura di prevenzione personale e patrimoniale nel 2004, negli anni successivi è finito altri due volte in carcere. Prima nel 2010 con l’accusa di intestazione fittizia di beni: sarebbe stato il gestore di fatto di molte imprese di costruzioni intestate a imprenditori compiacenti. Poi, ad aprile scorso per associazione mafiosa, perché ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di Altofonte. Tra i beni sequestrati: 13 unità immobiliari (terreni, fabbricati e magazzini), 2 autoveicoli e disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio e polizze assicurative).
Il secondo provvedimento colpisce Gianfranco Taranto, 63 anni, di Palermo, arrestato a luglio 2012 e successivamente rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Secondo gli investigatori, sarebbe affiliato alla cosca di Ventimiglia di Sicilia. Il provvedimento ha ad oggetto una autofficina a Trabia (Pa) ed un libretto di deposito, per un valore complessivo di circa 105.000 euro.
Il terzo sequestro, infine, è stato eseguito nei confronti di Benedetto Marciante, palermitano di 61 anni, di Palermo, ritenuto esponente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta – Arenella, arrestato ad aprile 2012 e a gennaio 2013 per estorsione aggravata. Passano in amministrazione giudiziaria la “Detergruop Srl” e la “Giglio e Filippone Snc”, entrambe con sede a Carini, che si vendono prodotti per la casa all’ingrosso. Valore complessivo: 350.000 euro.