PALERMO – Delle sua scalata imprenditoriale restano ormai le ceneri. Il risultato è un fallimento, un’inchiesta e un sequestro per equivalente. Salvo Castagna, fondatore della compagnia telefonica Italiacom, è indagato per truffa e reati in materia fiscale. I finanzieri del Gruppo Palermo hanno sequestrato d’urgenza le quote di partecipazione di Castagna nelle società Italiacom spa, Italiacom-Net srl, Italiacom Tv srl, e Holaphone srl. Ed ancora: conti correnti, orologi Rolex, nove auto di lusso fra cui una Ferrari (nera e targata San Marino). Per la verità il bolide la stanno ancora cercando. L’inchiesta della Procura è coordinata dall’aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Clauda Ferrari.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, truffa aggravata (ai danni di centinaia di clienti Italiacom e dell’Inps. non avrebbe versato i contributi dei lavoratori della compagnia, assunti “in nero”) e false fatturazioni. Castagna non avrebbe inoltre versato all’Erario tasse per circa un milione di euro. Da qui l’esigenza di bloccare il suo patrimonio. Al momento abbiamo cercato senza successo di ottenere una replica da Castagna. Nessuna dichiarazione, invece, da parte dei difensori.
L’inchiesta è iniziata l’estate scorsa. I finanzieri si erano presentati con un mandato di perquisizione a casa di Castagna. L’ex amministratore delegato di Italiacom, poi lanciatissimo cantautore nel panorama nazionale, era stato iscritto nel registro degli indagati per la presunta violazione del decreto legislativo 74/2000 che disciplina i reati in materia tributaria. In particolare, l’articolo 10: “Occultamento o distruzione di documenti contabili per impedire la ricostruzione dei redditi o del volume di affari”. La Ferrari finì subito sotto sequestro salvo poi essere restituita a Castagna, che si impegnò anche a consegnare, cosa effettivamente avvenuta, i libri contabili dell’azienda.
“Rilevato che dalla lettura degli atti del procedimento appare verosimile – si leggeva nel decreto di perquisizione – che presso l’abitazione di Castagna possano essere presenti cose pertinenti al reato per cui si procede, e precisamente la documentazione contabile. Documenti bancari, e comunque altra documentazione inerente le attività di Italiacom, la cui acquisizione risulta indispensabile per il prosieguo delle indagini”. Insomma, i finanzieri cercavano “il corpo del reato”. Che evidentemente sarebbe stato trovato alla luce del sequestro d’urgenza disposto in queste ore.
Castagna era diventato una celebrità prima ancora che uscisse il suo disco. Il primo della carriera. Tutta Italia parlava di lui. I social network si erano scatenati. Lo sconosciuto cantante era stato catapultato nel l panorama musicale italiano. Potenza della tv e della rete. Tutto merito di uno spot, sapientemente e costosamente piazzato, all’intervallo di un’amichevole della Nazionale di Calcio per lanciare il singolo “Due bandiere al vento”. Nel videoclip c’era pure Anna Falchi. Persino Fiorello lo volle ospita alla sua Edicola. L’interrogativo “Chi è Salvo Castagna?” aveva stuzzicato anche lo show man siciliano.
Italiacom è stata dichiarata fallita il 6 giugno scorso: due mesi prima, a metà aprile, Castagna ha ceduto le sue quote al socio di maggioranza. Nel frattempo, il giudice Gabriella Giammona ha fissato la prossima udienza per il 7 novembre 2014, in quella sede sarà verificato lo stato del passivo della società.