GIARRE. Sarebbe stato Salvatore Nicotra, il referente del clan Laudani a Giarre, a commissionare il sequestro ed il pestaggio di un 40enne giarrese, costretto nel novembre dello scorso anno a salire con forza su una vettura da tre uomini. Un vero e proprio rapimento avvenuto in pieno giorno nel centralissimo Corso Italia a Giarre, davanti a numerosi testimoni. Oggi i carabinieri della Compagnia di Giarre, al termine di un’attenta attività investigativa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Nicotra, più noto con l’appellativo di “Turi da Macchia”, 61 anni, di Antonino Nicotra, figlio di quest’ultimo, di 35 anni e di due fratelli ventenni, dipendenti nella stazione di carburante di proprietà di Nicotra a Macchia di Giarre. Salvatore Nicotra è dunque ritenuto il mandante ed i tre gli esecutori materiali della spedizione punitiva organizzata per punire la vittima macchiatasi, secondo il commando, del furto di alcune macchinette di video poker.
Il 40enne, dopo essere stato colpito con diversi pugni, era stato trasportato su una Fiat Punto fino ad una località di campagna isolata, dove ad attenderli ci sarebbe stato proprio Turi Nicotra. Quest’ultimo avrebbe ordinato ai sodali di scavare la fossa all’uomo. Alla fine il lungo e sanguinoso pestaggio non sarebbe sfociato in un decesso solo perché troppi testimoni avevano assistito al rapimento del 40enne. Quest’ultimo, a lungo ricoverato in pericolo di vita, è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici. I quattro arrestati, rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza a Catania, dovranno rispondere di tentato omicidio, sequestro di persona e furto con strappo.