Padre e figlia | in affari... hot - Live Sicilia

Padre e figlia | in affari… hot

Giuseppe e Federica Drago sarebbero i gestori del centro massaggi Relax Time di via Petrarca, nel cuore della Palermo bene. Il primo è finito in cella, la figlia 22enne ai domiciliari.

STORIA DI UN RAPPORTO SPECIALE
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PALERMO – Giuseppe Drago ha 54 anni. Federica Drago di anni ne ha 22. Sono padre e figlia. Il primo è finito in carcere. La seconda, agli arresti domiciliari. Tra di loro c’era un rapporto speciale. Una complicità che li ha portati a condividere gli affari a luci rosse. L’uomo annovera precedenti penali per appropriazione indebita, falsità materiale commessa da privato (ad un posto di blocco i poliziotti scoprirono che esponeva sul parabrezza della macchina un contrassegno di assicurazione falso), lesioni personali, ingiuria e minaccia in danno della convivente. Secondo l’accusa, sarebbero i gestori del centro Relax Time di via Petrarca. Alle loro dipendenze avrebbero lavorato diverse ragazze.

Padre e figlia occupavano di tutto. Dagli annunci per reclutare nuova manovalanza, a quelli per convincere i clienti a fare una visita nei locali di via Petrarca, alla scelta delle tariffe da applicare. Affari, per i due arrestati si trattava solo di semplici affari. Era normale discutere dei soldi incassati grazie alla prostituzione. “Pronto papà”. “Ehi Federica… è venuta altra gente?… quei due insieme sono venuti?”. “Sì, sono venuti poi, uno ha fatto un body e uno un relax di mezzora… 100… 300… ci sono 400 euro tuoi, già i miei li ho tolti…”. “Va bene me li porti a casa, sì potete chiudere… me li porti a casa e me li metti nel cassetto sotto la televisione, quello di sinistra il primo cassetto…”. “Va bene, ok… allora stiamo chiudendo ora che non ci sono appuntamenti, il telefono non suona…”.

Il padre teneva in pugno la situazione. Alzava spesso la cornetta per sapere dalla figlia come procedevano gli affari: “Come siamo combinati? … venute altre persone?”. E la ragazza faceva il resoconto: “Solo i due body dell’una… quelli che stavamo aspettando… e ora deve venire uno alle quattro…”. Stesso tenore ha una successiva conversazione: “Come siamo combinati? E’ venuto quello che ho mandato io?”. “Sì, l’ho fatto entrare adesso… perché ho dovuto fare aspettare un poco… sta finendo un body Silvia e ne entra un altro…”. “Cristina, non sta facendo niente?”. “Ha fatto, tre relax e un body…”. “Ho capito. Va bè… dico… fagliela fare qualcosa a questa che è nuova..”.

A carico di Drago c’è un episodio ancora da chiarire che rischia di complicare la sua posizione. Il 30 maggio 2013 gli agenti del commissariato Libertà fecero irruzione nel centro Relax Time di via Petrarca. Erano alla ricerca di una minorenne che i genitori erano sicuri di avere visto entrare proprio in quei locali. Ed in effetti la ragazzina era lì, assieme a Giuseppe Drago, una donna e un cliente. Agli investigatori la minorenne confermò che Drago conosceva la sua vera età. Su questo capitolo delle indagini c’è ancora molto da chiarire.

Come da chiarire resta i possibili interessi di Drago in altri centri massaggi aperti in città. Ci sono già degli spunti investigativi che confermerebbero l’ipotesi che l’uomo avesse allargato il proprio giro di affari. Da qui il rischio di reiterazione di reato che ha convinto il giudice per le indagini preliminari Daniela Cardamone a mandarlo in carcere. Proprio come richiesto dal pubblico ministero Francesco Grassi.

 

 


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