SCIACCA (AGRIGENTO) – Il Gup del tribunale di Sciacca ha riconosciuto Giovanni Melluso, detto “Gianni il bello”, colpevole di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, condannandolo a 8 anni di reclusione e 12 mila euro di multa. Melluso, che accusò ingiustamente Enzo Tortora, era stato arrestato lo scorso anno su disposizione della procura di Sciacca. I magistrati avevano scoperto che era a capo di un giro di prostituzione tra Sciacca e Menfi. Condannati anche la moglie di Melluso, Raffaella Pecoraro (4 anni), Pellegrino Grisafi (3 anni e 4 mesi) e Giovanni Ernesto (3 anni). Il procuratore della Repubblica di Sciacca Vincenzo Pantaleo volle denominare “Portobello” l’operazione culminata con l’arresto di Melluso, in omaggio alla memoria del presentatore tv a suo tempo oggetto di false accuse da parte di “Gianni il bello”.
Il Gup del tribunale di Sciacca ha riconosciuto Giovanni Melluso, detto "Gianni il bello", colpevole anche di favoreggiamento, condannandolo a 8 anni di reclusione e 12 mila euro di multa.
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