Doveva essere una conferenza stampa, si è trasformata in una sorta di happening, con l’arrivo alla spicciolata di relatori, anche a sorpresa. Vittorio Sgarbi lancia da Palermo la crociata contro le pale eoliche a difesa di un paesaggio “stuprato, non solo in Sicilia, da una violenza simile a quella di un pedofilo”. In una affollata conferenza stampa, convocata per le 11 e protrattasi fino a oltre le 14, il critico d’arte sindaco di Salemi, accanto al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, si è scagliato contro le pale eoliche, a difesa del “paesaggio sacro” della Sicilia e non solo. “Segesta, Selinunte, sono scenari fuori dal tempo. Non è accettabile che a Francofonte ti si presenti davanti lo spettacolo dell’Etna innevato nascosto da venti pale eoliche”, ha detto Sgarbi, che ha parlato anche di interessi “illegali nella diffusione degli impianti”, facendo riferimento ad inchieste giornalistiche relative al Molise.
Una battaglia contro i “mulini a vento” nella quale anche Lombardo dice la sua: “L’eolico non è vantaggioso. Sarà necessario aprire un’indagine regionale per appurare se ci sono pale che girano ‘a vuoto’ perchè la rete non è in grado di immettere tutta l’energi aprodotta”. Lombardo ha anche annunciato per i prossimi giorni l’approvazione da parte della giunta del piano energetico regionale.
A sostenere la tesi del no all’eolico una nutrita platea, con esponenti bipartisan della politica, ma anche dei movimenti. Il sindaco di Gela, Rosario Crocetta (Pd) ha detto che nella sua città “già distrutta dal petrolchimico e dalla speculazione edilizia”, l’impatto di “trenta chilometri di pale eoliche sull’unico versante libero, quello di Sud Ovest” sarebbe devastante.
Oreste Rutigliano, segretario del Comitato nazionale del paesaggio, ha detto che “l’Italai viaggia tra le 20 mila e le 40 mila torri eoliche”, definite “la piaga finale del paesaggio italiano”. Rutigliano ha osservato come gli incentivi economici per l’eolico in Italia siano tripli rispetto ad altri paesi europei, “il che porta a realizzare gli impianti anche dove c’è poco vento”.
E se Leandro Ianni di Italia Nostra ha sostenuto la necessità di una nuova legge urbanistica e ha parlato di “eccessiva politicizzazione dei sovrintendenti”, Anna Schirò del Wwf ha sollecitato per la Sicilia l’adozione di un piano energetico regionale “in funzioni delle reali necessità della Sicilia”. Infatti, come è stato segnalato da un messaggio, letto da Sgarbi, del vicepresidente della commissione Antimafia Fabio Granata, la rete energentica siciliana non sarebbe nemmeno in grado di assorbire tutta l’energia creata dagli impianti eolici. Una circostanza sulla quale Lombardo ha annunciato una verifica da parte della Regione. Anche Carlo Ripa di Meana ha parlato di “operazione affaristica” in merito alla diffusione dell’eolico.
Ad animare la discussione, l’arrivo di Oliviero Toscani. Il grande fotografo, assessore nella giunta salemitana di Sgharbi, ha speso invece parole positive per l’eolico, definendo “di retroguardia” le polemiche sulla deturpazione del paesaggio, già fin troppo offeso, ha osservato, da abusivismi edilizi e concessioni concesse senza criterio.