E’ un pensionato incensurato di 52 anni l’uomo arrestato a Milano nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura di Firenze con cui è stata stroncata una rete mondiale di 700 pedofili, riuniti in quattro social network, sui quali immettevano materiale pedopornografico, anche di loro diretta realizzazione. Secondo quanto emerge dalle indagini del Nucleo investigativo telematico (Nit) di Siracusa, l’uomo è uno dei fondatori della rete internazionale sul web. Ora si trova nel carcere di San Vittore. Nella sua abitazione, perquisita nelle scorse ore, sono stati sequestrati 600 video e 4.000 fotografie a carattere pedopornografico, taluni prodotti nella stessa abitazione del pensionato. In Italia l’inchiesta coinvolge 14 persone dei 112 indagati – tutti uomini – in 28 paesi del mondo. Due perquisizioni sono in corso ad Aosta nei confronti di un sessantenne assicuratore e di un cinquantenne pensionato. A Lecce è stato perquisito un bancario trentenne, incensurato; a Udine un commerciante di 42, a Verona un operaio di 43, a Como un impiegato di 34. In provincia di Agrigento sono stati perquisiti un programmatore informatico di 63 anni e un operaio di 41. Perquisizioni sono ancora in corso a Lucca e Pistoia rispettivamente nei confronti di un imprenditore di 27 anni e di un dirigente di 73. Altre due perquisizioni sono in corso a Milano e a Monza. Tra i 14 indagati in Italia, risulta che già adesso sette di loro avrebbero ammesso agli investigatori del Nit, almeno in parte, il possesso di materiale pedopornografico, giustificandosi di aver frequentato i social network, che hanno il server a Dallas negli Usa e che sono stati oscurati, per curiosità. Tuttavia, al momento, nessuno di loro avrebbe spiegato perché hanno ‘postato’ immagini video e foto pedopornografiche.
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