Si chiude la vicenda Aps| Passano in Amap 199 lavoratori - Live Sicilia

Si chiude la vicenda Aps| Passano in Amap 199 lavoratori

Firmato l'accordo con le organizzazioni sindacali.

Palermo
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PALERMO – Si chiude, dopo sei anni, la vicenda di Acque potabili siciliane. In serata infatti l’Amap e le organizzazioni sindacali hanno firmato l’accordo per il passaggio, a tempo indeterminato, dei 199 lavoratori ex Aps: un risultato reso possibile dai sacrifici accettati dai dipendenti che hanno consentito di evitare 81 licenziamenti. La somma a disposizione di Amap, per il 2016, era di soli 4,7 milioni di euro (grazie all’adesione di 33 comuni sui 52 iniziali) che sarebbero bastati per soli 118 lavoratori. Grazie a tagli e riduzioni di livelli e orari per due anni, è stato possibile raggiungere l’intesa.

“Si è chiusa una intesa sindacale che consente all’Amap, nella garanzia dell’occupazione e della sostenibilità economica e in piena sicurezza finanziaria, di poter esercitare il ruolo di ente gestore pubblico del servizio idrico integrato in 34 comuni della provincia di Palermo – commenta il sindaco Leoluca Orlando – Può nascere operativamente oggi, a seguito della sottoscrizione dei contratti da parte dei lavoratori, il più grande gestore interamente pubblico di acqua del nostro Paese, subito dopo l’acquedotto pugliese, che serve una intera regione. La gestione pubblica dell’acqua, la sostenibilità finanziaria dell’azienda pubblica e la salvaguardia dei livelli occupazionali è stata possibile grazie all’impegno di 34 sindaci e 34 consigli comunali che, in piena aderenza alla normativa europea, nazionale e regionale, hanno rotto ogni continuità con una vergognosa gestione fallimentare. L’area palermitana è adesso un esempio di gestione pubblica dell’acqua senza appalti privati, in una Sicilia dove l’acqua con rifiuti e energia è fonte di speculazioni, disservizi per i cittadini e interessi malavitosi, anche mafiosi”.

L’ accordo prevede una riduzione dell’orario di lavoro e dei livelli rispetto ai precedente inquadramento in Aps, la rinuncia all’indennità mensa, la mancata estensione della contrattazione di secondo livello, un livello in meno a partire dal quarto, quattro settimane di ferie, una banca ore per sfruttare le eccedenze come compensativi e una riduzione dell’orario del 10% per gli operai, del 35% per gli impiegati tecnici e del 40% per gli amministrativi, oltre a incentivi per chi va in pensione entro due anni (10 mila euro l’anno che salgano a 15 mila in caso manchino più di due anni). In soldoni, i dipendenti dovranno fare sacrifici per i prossimi due anni accettando le decurtazioni salariali: nel frattempo il Comune userà le economie derivanti dai pensionamenti Amap e l’ingresso di altri comuni oltre i 33 (sempre che avvenga) per riportare le retribuzioni al giusto livello.

Maurizio Terrani

“Abbiamo sottoscritto finalmente l’accordo – dicono Maurizio Terrani e Vittorio Sermini della Uiltec – la vertenza Aps si conclude dopo sei anni, seppur a condizioni non piene ma è l’inizio per Amap dell’estensione del servizio in tutta la provincia. Per questo occorrerà un piano organizzativo immediato per rimettere in sesto la gestione in tutto il territorio: l’azienda si dovrà organizzare e si dovrà pertanto procedere al riconoscimento delle mansioni al personale di Amap, bloccate dal 2004. Bisogna affrontare numerosi problemi, ma con un piano organizzativo forte dovremo vincere questa scommessa. Ringraziamo tutte le istituzioni che in questi anni hanno accompagnato questo percorso fino all’esito finale”. Domani dalle 11.30 dovrebbe iniziare la firma dei contratti dei dipendenti.

“Esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo di salvaguardia del servizio idrico in applicazione delle norme nazionali e dei livelli occupazionali – dicono Francesco Grassadonia, Francesco Lupo, Francesco Cappellano e Raffaele Loddo della Cisal Federenergia – Siamo certi che Amap può essere l’azienda leader nel settore idrico integrato della Sicilia. Un grazie al Sindaco di Palermo, ai vertici di Amap, ai sindaci della Area Metropolitana di Palermo che hanno sostenuto il percorso fin qui fatto. Ci auguriamo che presto altre amministrazioni comunali possano in tempi brevi aderire al progetto Amap”.

“Esprimo grande soddisfazione per la chiusura della vicenda Aps e voglio ringraziare tutte le parti coinvolte, il CdA di Amap, il Sindaco di Palermo e i sindacati, per l’accordo raggiunto e la salvaguardia dei 199 posti di lavoro. Noi di Idv, sin dal primo giorno, abbiamo spinto per la gestione dell’acqua da parte di Amap e ci siamo detti contrari alla gestione da parte dei privati. Adesso si creino le sinergie tra i dipendenti per garantire un servizio efficiente alla città di Palermo e ai comuni che hanno aderito”. Lo dichiara il consigliere comunale e segretario provinciale Idv di Palermo Paolo Caracausi.

“Si tratta di un risultato ottenuto grazie all’intervento della Regione e al sacrifico dei lavoratori, non certo di un regalo da parte del comune di Palermo – dice Stefania Munafò della segreteria del Pd – i lavoratori hanno accettato tagli e riduzioni di livelli e orari solo questo ha reso possibile raggiungere l’intesa. Il nostro grazie va ai sindacati che hanno creduto in questa battaglia e non si sono risparmiati, ai sindaci che con dedizione e senso del dovere hanno fatto in modo che 200 famiglie venissero tutelate, al commissario della provincia che si è assunto grandissime responsabilità per cui oggi si è potuto arrivare ad un’intesa considerato che grazie a lui si sono superate tutte le problematiche relative al passaggio del servizio in capo ad Amap, alla Regione che con i fondi deliberati con la Finanziaria a fondo perduto ha fornito le necessarie garanzie e a chi, nonostante le strumentalizzazioni, i cambi improvvisi di posizione, i patti e non i fatti, ha lottato, ci ha creduto e non si è arreso”.

LA REPLICA DI AMAP
“La signora Munafo’ evidentemente non conosce i fatti – dice il presidente di Amap Maria Prestigiacomo – la Regione Siciliana non ha mai rispettato i patti con il Comune di Palermo e con Amap. Infatti degli otto milioni di euro promessi da Crocetta in persona alla riunione del 13 gennaio 2015 ad Amap, grazie anche al Commissario Munafo’, né sono arrivati soltanto tre. E’ vergognoso come un Presidente della Regione possa non rispettare i patti siglati in una riunione ufficiale. Inoltre la stessa regione, difesa dalla Munafò, ha fatto una legge sulle risorse idriche che non considera l’Ambito unico, infatti è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri. Tutto questo per danneggiare Amap e consentire tuttora ai comuni di gestirsi singolarmente. Il Comune di Palermo ed Amap hanno fatto enormi sacrifici per arrivare al risultato odierni 33 comuni con affidamento trentennale e tutto ciò non è merito della Regione Siciliana. Una regione che merita di andare a casa subito perché sta distruggendo la nostra Sicilia. I 199 lavoratori sono assunti non per merito di una regione che fa acqua da tutte le parti, ma per la ferrea volontà del Comune di Palermo supportata dal cda di Amap”.

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