CATANIA – “Creare uno scalo alternativo intercontinentale, un vero e proprio hub, nell’area centro orientale della Sicilia, tra le province di Enna e Catania, potrebbe non solo risolvere le criticità di Fontanarossa ma dell’intero sistema dei trasporti isolani anche in funzione dell’imminente potenziamento della rete ferroviaria Palermo-Catania”. Lo dichiara il parlamentare regionale del PD Fabio Venezia sulla base di un primo studio effettuato dall’Università Kore di Enna.
“Negli anni passati – aggiunge il deputato dem – anche Confindustria Sicilia paventò l’idea di realizzare un grande scalo aeroportuale nella Sicilia centrale capace di indirizzare il traffico verso le destinazioni dell’area mediterranea, del Medio Oriente e del sud del mondo.
Le sempre più frequenti criticità di Fontanarossa, dovute all’eccessiva vicinanza al vulcano Etna, che con le sue eruzioni e altre attività naturali (emissione di cenere vulcanica), impone a volte per ore e a volte per più giorni se non settimane, la chiusura dell’aeroporto o comunque un suo funzionamento a singhiozzo che determina il dirottamento dei voli su altre aerostazioni o nei casi peggiori l’annullamento delle partenze causando gravi disagi ai passeggeri, impone di realizzare uno scalo a pochi chilometri di distanza che possa essere anche utilizzato per evitare gravi disagi al sistema di trasporto aereo siciliano”.
“Il Governo regionale – continua Venezia – attivi tutte le procedure per l’affidamento dell’incarico dello studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione dell’aeroporto intercontinentale del Mediterraneo, da allocare nell’area centro orientale della Sicilia.
È necessario aprire un tavolo di confronto con il governo nazionale ed in particolare con il Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti, considerando che tale materia rientra tra quelle che la Costituzione assegna alla competenza concorrente tra Stato e Regione, istituendo un Gat (Gruppo di Azione Territoriale) che coinvolga tutti gli enti e i soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati alla realizzazione dell’opera che possa farsi carico di attivare le propedeutiche interlocuzioni – conclude il deputato dem – con le competenti autorità di controllo, ovvero Enac ed Enav”.