"Siamo oltre la guerra dei poveri" - Live Sicilia

“Siamo oltre la guerra dei poveri”

Mimma Calabrò

Da oggi i lavoratori della Cooperativa Futura 2000 non si occuperanno più delle pulizie all'assessorato regionale ai Beni culturali. Il commento del sindacato.

Mimma Calabrò
di
2 min di lettura

PALERMO – “Purtroppo si è verificato ciò che temevano. Siamo di fronte al cannibalismo sociale. Si è andati oltre la guerra fra poveri, adesso il povero mangia l’altro povero”. A dichiararlo è Mimma Calabrò, segretario della Fisascat Cisl Regionale Sicilia. Da oggi i lavoratori che da 16 anni, con dedizione e senso di abnegazione, si occupavano delle pulizie all’assessorato regionale ai Beni culturali sono rimasti senza occupazione. E da stamane si sono dati appuntamento per un sit in davanti alla sede del Dipartimento. La Regione siciliana ha deciso di non rinnovare la convenzione per affidare il servizio ad altri bacini di lavoratori.

“Oggi tocca a questi lavoratori – spiega Mimma Calabrò -, domani sarà la volta di altri. A catena, migliaia di persone in Sicilia si ritroveranno senza lavoro e senza reddito. La Fisascat Cisl ha chiesto un urgente incontro al governatore Rosario Crocetta per trovare soluzioni condivise che mirino alla tutela e alla salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori del settore pulimento che espletano servizio presso gli assessorati regionali e i relativi dipartimenti alle Attività Produttive, Economia, Beni culturali, Famiglia, Politiche sociali e del Lavoro. Il problema investe anche i siti archeologici e museali della regione per i quali si paventa la chiusura in un periodo di massima affluenza per carenze igieniche. Invece di trovare soluzioni che garantiscano occupazione nel tempo – prosegue la Calabrò – si rischia di fomentare la “guerra tra poveri” sapendo che ci riferiamo a persone che guadagnano poche centinaiai di eurto al mese e che spesso sono monoreddito.
Non è così che si affronta l’emergenza lavoro a Palermo e, più in generale, in Sicilia. Pur convenendo sulla necessità che si portino avanti strategie mirate alla razionalizzazione dei costi e lotta agli sprechi, la Fisascat denuncia le forti perplessità che nutre sulla fattibilità del percorso che il Governo vuole intraprendere poichè una terra come la nostra, di certo, non può permettersi di creare altri bacini di disoccupati.
La Fisascat tutta – conclude la Calabrò – esprime la solidarietà alle lavoratrici Giovanna S. ed Emilia C. che, in segno di protesta, hanno dichiarato lo sciopero della fame”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI