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Siamo poveri come prima | Dobbiamo essere felici?

Secondo l'Istat oltre 4 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Di queste, 1 milione 866 mila risiedono nel Mezzogiorno (l'incidenza è del 9%) e 2 milioni 44mila sono donne (il 6,6%), 1 milione 45 mila minori (il 10%), 857 mila hanno un'età compresa tra 18 e 34 anni (8,1%)e 590 mila sono anziani (pari al 4,5%).

La soddisfazione di Renzi
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ROMA- Dopo due anni di aumento, nel 2014 l’incidenza della povertà assoluta in Italia si mantiene sostanzialmente stabile. Lo rileva l’Istat nell’indagine sulla spesa delle famiglie: 1 mln 470mila famiglie (5,7% di quelle residenti) è in condizione di povertà assoluta (4 mln 102mila persone). Stabili gli indici sul territorio con il 4,2% al Nord, il 4,8% al Centro e l’8,6% al Sud.  “L’Italia – è il commento del premier Renzi – ha oggettivamente svoltato ma c’è ancora tanto da fare. Se manteniamo il ritmo sulle riforme avremo dati di crescita significativi”. “E’ una buona notizia ma sarò felice quando vedrò dati di crescita superiori allo 0,1”.

Secondo l’Istat dunque oltre 4 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Di queste, 1 milione 866 mila risiedono nel Mezzogiorno (l’incidenza è del 9%) e 2 milioni 44mila sono donne (il 6,6%), 1 milione 45 mila minori (il 10%), 857 mila hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni (8,1%)e 590 mila sono anziani (pari al 4,5%). Come quella assoluta, anche l’indice di povertà relativa risulta stabile e coinvolge, nel 2014, il 10,3% delle famiglie e il 12,9% delle persone residenti, per un totale di 2 milioni 654 mila famiglie e 7 milioni 815 mila persone. Anche per la povertà relativa si conferma la stabilità al Nord, al Centro e al Sud e il miglioramento della condizione delle famiglie con a capo una persona in cerca di occupazione (l’incidenza della povertà relativa passa dal 32,3% al 23,9%, con un -8,4%) o residenti nei piccoli comuni del Mezzogiorno (dal 25,8% al 23,7%).

 

 


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