Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore: l’emergenza Coronavirus e l’impossibilità di tornare a casa. Con un appello a Conte e Musumeci.
Egregio Direttore,
le scrivo questa lettera perché da siciliano o meglio da palermitano residente mi trovo in esilio in provincia di Milano.
Giorno 2 marzo io e mia moglie, pensionati, con la nostra autovettura siamo partiti da Palermo per trascorrere alcuni giorni a casa di mia figlia a Gessate in provincia di Milano.
Subito dopo il nostro arrivo abbiamo appreso del dilagare dell’epidemia di corona virus e pertanto prima di intraprendere il viaggio di ritorno a casa abbiamo deciso, da corretti cittadini, di effettuare un periodo di quarantena volontaria. Sicuri di potere rientrare alla nostra residenza, visto il primo DCPM che garantiva il rientro ai residenti, non ci siamo precipitati in fuga come i 35000 che si sono riversati al sud senza nessun controllo ne sanitario ne di requisito di residenza rischiando, se positivi, di contagiare il prossimo, ora ne sono pentito perché ho capito che l’Italia è dei furbetti e di chi non rispetta le regole.
Con un secondo DCPM, a sorpresa, veniva negato ai residenti il rientro alle proprie abitazioni e così io e mia moglie siamo ad oggi fuori casa con le poche cose che avevamo portato con noi tenuto conto dei pochi giorni che avremmo dovuto trascorrere a Gessate.
Nella nostra casa vive un gatto che al momento viene accudito per il cibo da una vicina ma l’animale soffre la nostra assenza prolungata.
Ho scritto al Presidente Conte e al Presidente Musumeci chiedendo, dopo i dovuti accertamenti sia sanitari che di effettiva residenza, l’autorizzazione al rientro alla propria casa ma ad oggi nessuna risposta.
Ho appreso che ci sono ancora rientri dall’estero di cittadini italiani, ma perché per loro è possibile e per chi si trova nella mia situazione no? Sarà forse perché si tratta di familiari di gente influente? o ci sono italiani di seri A e italiani di serie B.
Spero che Lei possa far pervenire questo mio appello a chi ha la facoltà di permettere a me e chi è nelle mie condizioni il rientro nella propria abitazione.
Fiducioso di un suo interessamento le porgo cordiali saluti
Salvatore D’Angelo