PALERMO – “Ma la Sicilia è sempre Italia o solo quando serve al nord?”. E’ questo l’interrogativo posto oggi in conferenza stampa all’Assemblea regionale siciliana dai componenti del Comitato siciliano per l’insularità che propone l’inserimento nello Statuto degli svantaggi derivanti dall’insularità, dandone così valenza costituzionale. Hanno tenuto la conferenza stampa Rino Piscitello, Coordinatore Nazionale dell’Unione dei Siciliani e promotore della proposta di inserimento della condizione di insularità nello Statuto, Eleonora Lo Curto, parlamentare regionale dell’Udc e prima firmataria della proposta di legge voto, e Vincenzo Figuccia, parlamentare regionale e responsabile del movimento CambiAmo la Sicilia. Hanno Partecipato inoltre i deputati regionali Bulla, Compagnone e Galvagno.
Nel corso della conferenza stampa è stata illustrata la proposta di legge voto per la modifica dello Statuto Regionale Siciliano che prevede l’inserimento del seguente nuovo articolo 38 bis: “Lo Stato riconosce gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e garantisce le misure e gli interventi conseguenti per assicurare la piena fruizione dei diritti di cittadinanza dei siciliani”. La proposta di legge, già firmata dai deputati regionali Lo Curto, Figuccia, Pullara, Bulla, Galvagno, Compagnone e Di Mauro verrà sottoposta per la firma a tutti i 70 parlamentari dell’Ars.
I firmatari proporranno inoltre all’Assemblea regionale siciliana che su questo tema venga indetto un Referendum Consultivo in Sicilia per dare forza ai parlamentari nazionali siciliani che dovranno sostenere la proposta di modifica dello Statuto in Parlamento dopo l’approvazione dell’Assemblea Regionale. La conferenza Stampa si è tenuta in contemporanea e in collegamento con analoghe conferenze stampa tenutesi a Cagliari, presso la sede del parlamento regionale sardo, e a Roma, presso la sede dell’Associazione nazionale dei Comuni delle Isole Minori, convocate per lanciare una Proposta di legge Costituzionale di Iniziativa popolare per inserire la condizione di insularità nella Costituzione Italiana.
“Sosteniamo anche questa iniziativa insieme agli amici della Sardegna e dell’ANCIM – hanno dichiarato Piscitello, Lo Curto e Figuccia – perché riteniamo che la tematica degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità (che interessano ogni aspetto della nostra vita e della quale la questione della continuità territoriale è solo una componente parziale) vada posta al centro del dibattito politico nazionale e che ogni forza politica debba assumersi la responsabilità di dichiarare la propria posizione. Noi abbiamo ritenuto utile chiederne l’inserimento nel nostro Statuto regionale, ma l’inserimento nella Carta Costituzionale avrebbe, come giusto, effetti per tutte le isole italiane. Proseguiremo quindi su entrambe le iniziative politiche e costituzionali”.
Il Vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, estensore e promotore del progetto di inserimento della condizione di insularità nello Statuto, ha inviato un messaggio di ringraziamento ai deputati firmatari e ha auspicato che entro brevissimo tempo si arrivi alla firma della maggioranza dei parlamentari dell’Ars.
“Siamo ben consapevoli dei pericoli insiti nelle politiche seguite sino ad oggi a livello nazionale ed europeo, che hanno tenuto in sempre minore conto gli svantaggi rappresentati dall’insularità”, sono le parole di Figuccia. “Senza voler nascondere le scelte sbagliate che sono state fatte a livello regionale, è evidente che lo Stato ha pensato di affrontare il ritardo nello sviluppo in prevalenza con interventi di tipo assistenziale. Questo modello di intervento pubblico ha prodotto un innaturale mutamento sociale, minando i fondamentali della cultura di intrapresa produttiva e di impegno per la vita di chi vive in quelle regioni, rafforzando il clientelismo e la dipendenza dagli aiuti pubblici e isolando la loro economia dalla dinamica economica globale”.
La proposta di legge è stata firmata anche dal capogruppo di DiventeràBellissima Alessandro Aricò. “Il riconoscimento concreto del’insularità è un diritto che spetta alla Sicilia. Ne sono sempre stato convinto e per questo ho cofirmato il disegno di legge presentato oggi in conferenza stampa all’Ars – ha affermato Aricò -. Lo Stato deve riconoscere gli svantaggi che derivano alla nostra regione da questa condizione, garantendogli quindi pari diritti e dignità tramite misure di compensazione. Questa battaglia non deve avere colore politico. Il Parlamento Europeo tramite una risoluzione ha già riconosciuto la condizione di insularità per Sicilia e Sardegna, tuttavia quel provvedimento non è stato rispettato e i problema relativi ai trasporti, al caro-biglietti e al deficit delle infrastrutture per la Sicilia e i siciliani sono ancora attuali. Noi ora con questo disegno di legge chiediamo con forza l’inserimento della condizione di insularità all’interno dello Statuto della Regione Siciliana, in modo da garantirgli dignità costituzionale”.