Importanti passi in avanti per sanare il gap dettato dai costi dell’insularità. Nel decreto legge sulle infrastrutture, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 settembre 2021, è stato inserito un comma all’articolo 15 che riconosce i costi dell’insularità e li individua per la Sicilia in quelli che verranno definiti dalla Commissione paritetica (la valutazione dovrebbe arrivare a breve). Una richiesta avanzata dall’assessore Gaetano Armao in sede di conferenza Stato Regioni e adesso recepita dal governo Draghi.
L’assessore siciliano, che ha lavorato in sinergia con le ministre Carfagna e Gelmini, rivendica il risultato. A partire dallo studio sui costi dell’insularità stilato con il contributo di Prometeia e delle università siciliane.
”Siamo partiti dalla concretezza, dai numeri. Due anni fa la giunta mi ha dato mandato di effettuare uno studio sui costi dell’insularità. Lo scorso 15 maggio abbiamo quantificato i costi dell’insularità attestandoli intorno ai sei miliardi e mezzo di euro annuali. Un costo occulto per i siciliani, professioni, imprese e non solo. Un costo non calcolato che rimane sospeso a carico di cittadini e imprese: una tassa occulta di circa 1300 euro a cittadino l’anno (neonati compresi)”, spiega l’assessore.
In altre parole, al netto delle spese affrontate per motivi di salute o lavoro, gli isolani spendono cifre esorbitanti. “Uno svantaggio competitivo per le nostre aziende sia quelle che esportano sia quelle turistiche (considerando il prezzo dei trasporti, ad esempio per un albergatore considerando che chi va in vacanza tiene in conto nella scelta di una meta anche il costo dei trasporti e non soltanto quello della struttura)”, continua Armao.
E adesso che cosa cambia? “Cambia tanto”, spiega l’assessore. “Una legge di bilancio dello scorso anno, prima firmataria l’onorevole Bartolozzi, ha imposto allo Stato la quantificazione dei costi della insularità. La commissione paritetica che valuterà questi costi ha già avviato tutte le analisi di competenza e a breve emetterà la sua valutazione”, continua . “Accanto a questa valutazione che renderà oggettivi i costi e consentirà alla Regione di porli sul tavolo del governo”, argomenta. A questo punto la palla passerà al governo. “Lo Stato dovrà fare fronte a questi costi in vari modi: attraverso investimenti o minori oneri fiscali a carico di viaggia: tutta una serie di misure che devono essere concordate per recuperare il costo dell’insularità”, spiega. Insomma le misure di riequilibrio dovranno tenere conto della specificità insulare e dei costi connessi.