Sicilia, Bimbo morto sulla A 20: si levano le voci del mondo politico - Live Sicilia

Sicilia, Bimbo morto sulla A 20: si levano le voci del mondo politico

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PALERMO – La tragica morte del bimbo sulla A20 ha suscitato, come era prevedibile, molte polemiche a livello politico. “In Sicilia nel 2021 si partorisce ancora ai caselli e nelle piazzole autostradali, era già accaduto lo scorso anno, questa volta, purtroppo, è finita in tragedia. Invano abbiamo lanciato appelli perché venissero riattivati senza ottenere risposta, ora ci aspettiamo un intervento da parte delle istituzioni regionali.” Lo dicono Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del PD Sicilia, e Nicola Marchese, responsabile infrastrutture, che già lo scorso anno intervennero dopo un parto al casello di Patti. “Avevamo sottolineato già allora l’inadeguatezza dei parametri per il mantenimento dei punti nascita, tanto rispetto alle zone interne quanto, soprattutto, guardando alla rete autostradale e provinciale ridotta le cui condizioni sono sotto gli occhi di tutti, esiste la possibilità di chiedere deroghe ma di questo non ne abbiamo avuto notizia-continuano Ferrante e Marchese-ora ci aspettiamo risposte istituzionali perché come è avvenuto lo scorso anno e ieri può avvenire ancora domani, con conseguenze imprevedibili”.

 “Rinnoviamo l’appello alle istituzioni affinché vengano riaperti i punti nascita tenendo conto delle distanze, delle condizioni dei luoghi e dei collegamenti, sperando questa volta di ottenere risposta.” Sul caso è intervenuta anche la capogruppo di FdI all’Ars, Elvira Amata. “La notizia di una mamma che perde un bimbo mentre da Mistretta tentava di raggiungere l’ospedale di Patti, oltre che a portare una profonda tristezza impone alla politica siciliana una profonda riflessione sullo stato dei servizi sanitari in Sicilia, nelle cittadine che si trovano in aree montane o nelle isole ed è la dimostrazione che ancora esiste nella nostra Isola una sanità di serie A e un’altra di serie B o C”. Lo doce in una nota Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, all’indomani della tragedia che si è consumata nei pressi di Santo Stefano di Camastra, dove la signora di 37 anni, giunta alla 27ma settimana di gravidanza, ha perso il bambino che portava in grembo. “Questa notizia che ci rattrista tutti dimostra che dobbiamo ancora tanto lavorare e che le soluzioni trovate non rispondono alle esigenze dei cittadini-utenti – aggiunge Amata – E’ evidente che va trovata una soluzione per una migliore la distribuzione dei punti nascita che, secondo quanto indicato dal governo nazionale, al momento devono garantire 500 parti all’anno. La sanità e la salute dei siciliani non possono essere condizioni dai freddi numeri. Ricordo che a Mistretta esiste un ospedale che potrebbe funzionare a pieno regime nell’interesse del territorio e dei suoi cittadini in questo senso dobbiamo lavorare per garantire la salute a tutti i cittadini del comprensorio”.

La deputata melanzana Carolina Varchi è sulla stessa lunghezza d’onda. “Una triste notizia, forse annunciata, quella arrivata ieri della giovane mamma che ha perso il suo bambino nato prematuramente nella lunga corsa sull’autostrada siciliana A20, che collega Mistretta all’ospedale di Patti, dove vi è il punto nascita più vicino. Le zone più interne della Sicilia soffrono lo spopolamento e le condizioni orografiche non aiutano: anche una percorrenza di qualche decina di km può diventare un lungo viaggio. Da anni denuncio e contesto i tagli che già il precedente governo nazionale ha imposto alle regioni in materia di sanità e, in particolare modo, sui reparti di ostetricia con la follia di agganciare la “sostenibilità” di un punto nascita al numero di parti (almeno 500) annuali. Lo Stato deve sostenere in ogni modo la maternità e la vita, senza guardare al dato economico perché la vita nascente è sempre e comunque una ricchezza per il nostro futuro. Fratelli d’Italia interrogherà il ministro della Salute, Roberto Speranza, perché prenda una posizione netta contro i tagli alla sanità, già attuati nella scorsa legislatura, che falcidiano l’assistenza sanitaria sui territori. Non è giusto avventurarsi in ipotesi su ciò che sarebbe accaduto se a Mistretta il punto nascite fosse stato ancora aperto ma è certo che questi ragazzi hanno visto il loro giorno più bello trasformarsi in un incubo e a loro va tutta la mia vicinanza e partecipazione a un tremendo dolore oltre, naturalmente, alle preghiere per questo piccolo angelo”.
Lo dichiara in una nota il deputato siciliano di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, primo firmatario della Pdl per l’Istituzione della Giornata della vita nascente. Si unisce anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
“Sono profondamente addolorato e sono vicino ai genitori del bimbo morto subito dopo il parto nel Messinese. La tragedia di Mistretta mi ha colpito molto, perché ritengo inconcepibile che ancora oggi avvengano fatti di questo tipo per la mancanza di punti nascita sufficienti.
E’ necessario rivedere l’organizzazione dei territori e la mappa dei punti nascita, per evitare che le gestanti siano costrette a fare cento chilometri per raggiungere l’ospedale più vicino e partorire”. Così, in una nota, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, sulla tragedia del bambino nato prematuramente nella lunga corsa sull’autostrada Palermo-Messina.


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