PALERMO – I rincari fanno “rabbrividire”. Il costo medio della bolletta è aumentato del 45%. “Misura la tua bolletta”, è il nome dell’iniziativa di sensibilizzazione avviata da Confcommercio regionale Sicilia.
Ognuna delle realtà provinciali dell’associazione di categoria è stata chiamata, dopo un confronto con gli operatori economici del territorio, a valutare l’impatto del caro energia su buona parte delle imprese del terziario del mercato.
“E i numeri che sono venuti fuori – chiarisce il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – fanno rabbrividire. Su 250 interviste fatte, la media del rincaro del prezzo energetico si aggira intorno al 45%. Significa che chi, fino a un anno fa, spendeva 100 euro per l’energia elettrica, adesso è costretto a sborsarne 145. Situazione più pesante, sulla scorta dei nostri riscontri, nella Sicilia occidentale rispetto a quella orientale. La forbice è di 2-3 punti percentuali”.
Non è tutto: “La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi. E’ una situazione paradossale quella che si è venuta a creare, proprio quando, dopo due anni devastanti, sul piano economico, a causa della pandemia, si sperava di ricominciare a guadagnare qualcosa e a costruire le basi per una prospettiva futura. Così, naturalmente, tutto è rimandato. E non sappiamo sino a quando. Con l’aggravante di trovarci in un’isola come la Sicilia dove il gap infrastrutturale si aggiunge al peso complessivo delle penalizzazioni che stiamo subendo”.
“Se a ciò – prosegue Manenti – si aggiunge il fatto che già le famiglie si stanno rendendo conto che i beni di prima necessità, come pane e verdure, risultano essere più care, la conseguenza è una contrazione dei consumi che di fatto non ci consentirà di superare gli anni bui della pandemia”.
Le soluzioni all’orizzonte? “Ci sono – conclude Manenti – ma tutte di difficile attuazione perché la politica non sembra in grado di comprendere la difficoltà del momento. Confcommercio, sul versante della fiscalità energetica, ha già chiesto, per le imprese del terziario di mercato, che l’aliquota Iva applicata per le bollette elettriche possa essere almeno ridotta dal 22% al 10% allineandola così con quella già prevista per gli altri settori produttivi e per le famiglie. Inoltre, va ridotto il peso di accise e Iva sui carburanti. Il mondo dell’autotrasporto, in Sicilia, è al collasso, i margini ridotti all’osso e le proteste sono dietro l’angolo”.