19 Maggio 2023, 05:45
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PALERMO – Ordini del giorno fotocopia da oltre due mesi, cinque sedute a maggio per un totale di appena 8,4 ore. E un elemento ulteriore che fa gridare allo scandalo: dopo aver prodotto, praticamente, nulla, i deputati regionali sono entrati in ferie per la campagna elettorale e torneranno a scaldare la poltrona addirittura il 6 giugno.
Per quantificare, dopo aprile, il nuovo record di inefficienza degli “onorevoli” regionali, abbiamo sommato i minuti delle dirette streaming di ciascuna seduta, pause e rinvii compresi: il totale corrisponde a un costo orario di oltre 1.400 euro, è una provocazione. Ci sono anche le riunioni di commissione, è vero, ma quello che conta è la capacità legislativa in una terra in emergenza che attende provvedimenti importanti in molti settori. Per questo abbiamo voluto scavare anche sulla capacità “normativa” della maggioranza di governo e dell’Assemblea: analizzando le “discussioni dei disegni di legge” di ciascun ordine del giorno, emerge che sono tutti uguali.
I continui rinvii, le vacanze di Pasqua, l’incapacità di programmare e portare a casa provvedimenti legislativi di rilievo, hanno prodotto una conseguenza che probabilmente rappresenta, a livello nazionale, un caso senza precedenti: il punto III depositato agli atti, è sempre lo stesso.
Ancor più emblematico è raccontare quali siano questi “disegni di legge” che attanagliano l’assemblea regionale siciliana. Punto primo, fa anche ridere: “Disposizioni in merito alla determinazione delle indennità di residenza a favore dei farmacisti rurali”.
Punto secondo, “disposizioni per l’attribuzione della qualifica dirigenziale al personale medico delle aziende ospedaliere universitarie”.
Seguono un paio di punti sul “riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio”: sempre gli stessi, da settimane e settimane.
Proprio mentre scriviamo, i deputati regionali sono impegnati in campagna elettorale, pagati dai cittadini e la consuetudine annovera saldi precedenti, tanto che è normale durante la peggiore stagione legislativa della Sicilia, che ciascuno continui a prendersi cura del proprio elettorato, chiedendo il voto per le amministrative e prevedendo, dopo il voto del 29 maggio, due giorni di evento europeo a Palermo, una settimana per possibili ballottaggi e, magari, per “prendere fiato” prima di tornare in aula.
Pochi giorni fa, il presidente Renato Schifani ha provato a tracciare una road map per far ripartire l’Ars, convocando i capigruppo. “La riunione si è svolta in un clima sereno e collaborativo, si è fatto il punto della situazione si è deciso di vederci una volta al mese per concordare insieme l’avvio e il sostegno dei ddl sia in commissione sia in aula”, ha detto Schifani a LiveSicilia. “A breve avremo numerosi disegni di legge che approderanno in aula e il ddl sulle province inizia il suo percorso in commissione con l’apertura del termine degli emendamenti anche per approfondire bene il riparto delle funzioni tra la nuova provincia e i comuni di area metropolitana”, ha concluso.
Ma il presidente non ha fatto i conti con la pausa elettorale. Tutto fermo, in compenso, a fine mese, scatterà lo stipendio che costa, per ciascun deputato, 12mila euro.
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19 Maggio 2023, 05:45
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