“Sicilia, ecco la road map e valuteremo i singoli assessori” - Live Sicilia

“Sicilia, ecco la road map e valuteremo i singoli assessori”

L'impugnativa, Forza Italia, il futuro della giunta e la ricetta per l'Ars. Intervista a Renato Schifani
REGIONE E PROSPETTIVE
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PALERMO – Dall’abrogazione delle norme al centro delle impugnativa ai fondi dei forestali, il presidente della Regione Renato Schifani traccia la road map per la ripartenza dell’Ars e conferma l’avvio di una “valutazione dei singoli assessorati”. Sullo sfondo il ruolo di Forza Italia, i nuovi ingressi, i singoli partiti e i problemi della burocrazia. L’intervista.

Presidente, l’Ars è ferma, c’è uno stallo nell’azione politica del governo regionale?

“Secondo la Costituzione l’azione del governo si pone su un piano duale: c’è l’esecutivo e c’è la funzione legislativa, che ha una propria autonomia. La funzione del governo è di attuare le linee programmatiche con atti amministrativi e proposte legislative. La funzione legislativa è di legiferare. Ho fatto 8 anni il capogruppo, cinque il presidente del Senato e tutte le volte che avvenivano eccessive assenze d’aula,richiamavo i capigruppo o venivo richiamato dal presidente del Senato”.

Galvagno ha fatto un invito diretto anche a lei…

“Ne ho preso atto, ma nessun governo nella mia storiia ha richiamato i parlamentarima assenti; lo hanno correttamente fatto sempre i capigruppo. La responsabilità dell’assenza dei parlamentari è di chi li guida, non può esserci ingerenza dell’esecutivo sui lavori parlamentari”.

Quali sono i rimedi?

“Io con spirito collaborativo ho chiamato personalmente i capigruppo ed i presidenti delle commissioni per verificare insieme come la funzione e l’attività legislativa possa avere una maggiore dinamica. Tengo a chiarire che, mentre a livello nazionale le Camere per i primi mesi lavorano sulla conversione dei Decreti legge, e superati alcuni mesi arrivano i disegni legge governativi e parlamentari. In Sicilia non esiste la decretazione d’urgenza, per cui la prima fase sconta dei vuoti per assenza di provvedimenti urgenti che arrivano subito in aula. Bisognerà attendere ancora qualche settimana perché queste invece possano completare l’esame di alcuni testi ordinari. E poi vorrei aggiungeee una considerazione: nessuno scandalo se l’aula è vuota quando si discutono interrogazioni, perché non si vota. Qualcuno ha visto i grandi vuoti delle aule parlamentari nazionali quando si discutono atto ispettivi?”.

Quali sono gli appuntamenti strategici che avete in programma?

“Chiederò quali sono gli atti legislativi in dirittura d’arrivo, per condividere strategie più operative e conclusive. La mia vuole essere Una iniziativa di piena collaborazione”

Non c’è quindi una mancanza della linea politica, secondo lei?

“No, in giunta si lavora bene, non si sono mai registrate prese di distanza e d’altro. Io ho un ottimo rapporto di scambi di idee e di contributi. Ed anche l’aula ha sempre mostrato una maggioranza compatta”.

Com’è stato il confronto con Galvagno su questi temi?

“Ci siamo sentiti qualche settimana su questi argomenti, ma ognuno di noi ha le proprie responsabilità e sa come si deve muovere, il rapporto con Galvagno è ottimo e mi trovo benissimo”.

Qual è la road map? Quali sono le priorità su cui si impegna?

“Per quanto riguarda le azioni di governo, abrogare le norme oggetto di impugnativa, poi l’individuazione del collegato per le risorse da destinare ai Comuni, ai forestali. Poi dubito che si possa trovare spazio per micro interventi, dovremo attendere la nuova programmazione dei fondi di coesione tra maggio e giugno, che conta di assegnare risorse con una dinamica diversa. In passato si è fatto un uso troppo parcellizzato di questi fondi”.

Per intenderci, potrebbero non trovare spazio interventi come il tombolo o i numerosi presepi?

“Non c’è spazio, alcuni sono stati coperti con fondi e poi contestati dal ministero. È evidente che, se qualche micro richiesta dovesse rivestire il carattere d’urgenza, il governo farà la propria parte.

La manovra è stata adottata, è stato assunto un atteggiamento di dialogo con le opposizioni e non me ne pento,ma occorrera per il futuro trovare sintesi più ridimensionate”

C’è un incarico pronto per Giancarlo Cancelleri?

“No, ha chiesto di aderire a Forza Italia, ci siamo incontrati a Catania e non ha mai chiesto nulla, ha dichiarato di trovarsi bene”.

Lei è rimasto sorpreso? Lui era uno dei maggiori contestatori, con accuse anche di mafiosità…

“Seppur nel merito qualche volta abbia attaccato Forza Italia, c’è chi nel Movimento 5 stelle ha fatto di peggio. Io ho guardato alla sua carriera istituzionale, che ha svolto con eccellenza, in particolare riguardo ai temi delle infrastrutture siciliane”.

Ha sorpreso l’arrivo di Caterina Chinnici, quali sono i retroscena?

“Sapevo da Antonio Tajani che c’era un’interlocuzione, il merito è suo. Mi ha fatto piacere perché quando ero presidente del Senato lei era assessore di Lombardo e l’ho conosciuta come portatrice di grandi valori”.

Forza Italia è vero che finirà, come dice Micciché, con Berlusconi?

“Forza Italia è Berlusconi e viceversa. Berlusconi vive per la politica e io sono stato al suo fianco, abbiamo fatto grandi cose insieme, ho imparato molte cose da lui, il mediare solo dopo aver ascoltato tutte le parti. In assenza di una continuità che io sogno, con un nome Berlusconi, alcuni intravedono la possibilità della figlia, ma sono temi famigliari. Se non dovesse esserci una continuità famigliare si porrà il tema della sopravvivenza di Forza Italia, ma a questo preferisco non pensarci”.

Miccichè ci ha detto che ha provato a contattarla?

“Non mi risulta che abbia chiesto di incontrami”.

Le ha mandato un messaggio?

“Messaggi che attengono alla sfera privata, di riflessioni, ma che non mi va di svelare per tutela della privacy mia e sua”.

Farà qualche passo verso Miccichè o non lo ritiene necessario?

“Io un passo verso Miccichè? Stiamo lavorando serenamente, è un partito aperto ai suoi fondatori, lo ha detto anche Marcello Caruso, non ci sono porte chiuse per un fondatore”.

La sua spina nel fianco, la giunta, aveva annunciato una giunta di alto profilo, poi ha dovuto mediare con i partiti…

“Non lo rinnego, per avviare la giunta ho dovuto mediare, l’ho fatto con senso di responsabilità, ma non me ne pento, così come ribadisco la mia serenità nel dire che sarà opportuno un tagliando per l’azione collettiva e l’azione politica dei singoli. Non vi sono mai stati contrasti, ma ci sarà una valutazione della conduzione dei singoli rami degli assessori”.

Da quello che abbiamo visto, lei è dovuto intervenire in prima persona in alcuni ambiti, per via di una giunta spesso carente

“Può esserci stato qualche caso, non lo faccio per scavalcare gli assessori, perché credo di essere un valore aggiunto tutte le volte riesco a portare sul tavolo di ministri che conosco personalmente i temi siciliani. E Quando ho fatto questo, ho coinvolto gli assessori al ramo.”

Cosa ne pensa di questa inchiesta sul mondo della sanità dove si va avanti con le raccomandazioni?

“Sono garantista per principio, quando vi saranno sentenze passate in giudicato ciascuno potrà fare le proprie valutazioni”.

A Catania Forza Italia ha indicato il coordinatore Caruso come assessore

“Caruso troverà la sintesi per indicare la squadra che lavorerà col sindaco ed è gradita al sindaco. Per il resto sono molto soddisfatto dell’unità raggiunta, la Lega aveva candidato Valeria Sudano, in assenza di un candidato di Fratelli d’Italia, per poi responsabilmente ritirarla sull’altare dell’unità della coalizione. Un grande gesto”

Qual è la cosa che le fa più rabbia?

“Mi innervosisce il riscontrare come ho trovato un sistema amministrativo e burocratico lentissimo nei sistemi attuativi. Io do le indicazioni e i riscontri operativi spesso si perdono nelle nebbie. Devo sistematicamente verificare se le indicazioni sono state poste in essere; situazione stressante perché vorrei concentrarmi di più sui punti strategici siciliani. Dall’altro lato c’è una frammentazione di processi burocratici, amministrativi e lentissimi per arrivare all’autorizzazione finale. Troppi passaggi e troppi funzionari o dirigenti che preferiscono non decidere e non stimolare l’attività dell’amministrazione. Ma c’è anche l’alibi sulla mancanza di personale, per questo abbiamo chiesto al ministro Giorgetti di rivedere l’accordo Musumeci – Conte, fatto per evitare il default, che congelava le assunzioni.L’obiettivo è quello di ripartire con i concorsi, dando slancio alla macchina amministrativa. Ci riusciremo”.


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